Diventai capitano a 22 anni, c’era il nuovo corso targato Cairo. Mi è rimasto il soprannome Rosinaldo, mi piace tanto e gli amici oggi lo accorciano in “Aldo”, confondendo alcune persone che pensano mi chiami proprio così!". C'è anche una chiosa sul Toro attuale: "Rispetto a quegli anni, la società si è stabilizzata in Serie A, e non è scontato. Auguro al Toro di diventare un’altra Atalanta. Occorre creare uno zoccolo duro fatto di uomini autorevoli che mantengano il gruppo sempre compatto e guidino i giovani. Era il segreto del mio Toro del 2006".
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del quotidiano.
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