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La Gazzetta dello Sport: “Singo e Ansaldi le frecce salvezza. E’ record di cross”
/www.toronews.net/assets/uploads/202103/gettyimages-1307590047.jpg "TURIN, ITALY - MARCH 17: Cristian Ansaldi of Torino F.C. is challenged by Domenico Berardi and Manuel Locatelli of Sassuolo during the Serie A match between Torino FC and US Sassuolo at Stadio Olimpico di Torino on March 17, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)")
TURIN, ITALY - MARCH 17: Cristian Ansaldi of Torino F.C. is challenged by Domenico Berardi and Manuel Locatelli of Sassuolo during the Serie A match between Torino FC and US Sassuolo at Stadio Olimpico di Torino on March 17, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Rassegna Stampa / Le pagine dei principali quotidiani in edicola oggi dedicate al Torino
La Gazzetta dello Sport "elogia" gli esterni granata, soprattutto Singo e Ansaldi, i quali contribuiscono a far primeggiare il Torino nella speciale classifica dei cross effettuati. Si legge: "Il Toro è riuscito a piazzare 184 cross su azione in nove partite (una in meno rispetto a quasi tutte le altre, per la mancata disputa di Lazio-Torino). Significa che dalle due fasce sono partiti, in media, venti cross per ogni novanta minuti. Tradotto, stiamo parlando di venti opportunità a partita a disposizione degli attaccanti". È una cifra che ha permesso al Toro di Nicola di spiccare il volo nella speciale classifica dei cross realizzati su azione, staccando la Sampdoria di Ranieri (che ha una media di 18,4 a gara) e la Lazio di Simone Inzaghi (media: 16,1)". Al di là dell'efficacia di tali cross, "questo dato rappresenta uno degli indicatori che attestano con chiarezza il nuovo modo di pensare entrato nella testa del Toro. Che è passato dalla vocazione del palleggio alla propensione verso un calcio verticale, nel quale gli esterni devono recitare un ruolo da protagonisti".
Ulteriori dettagli nell'edizione odierna del quotidiano.
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