Il Tema

Guidi il Toro e poi… soffri: non solo Juric ha avuto sfortuna dopo i granata

Davide Bonsignore

Nell'autunno 2009 il Torino languisce nei bassifondi della Serie B e il presidente Cairo decide di esonerare Stefano Colantuono per affidarsi a Mario Beretta. La sua esperienza in granata dura soltanto 5 giornate, dopo le quali, avendo collezionato 4 punti, lascia il posto ancora a Colantuono. Dopo sei mesi dal suo esonero vola in Grecia, passando ad allenare il PAOK di Salonicco. Dopo solo un mese e nessuna partita ufficiale all'attivo, sarà esonerato, risolvendo consensualmente il proprio contratto. Altri sei mesi di pausa portano Beretta a tornare in Italia, questa volta sulla panchina del Brescia. Ma i 6 punti in 7 partite gli costano il posto, e dovrà quindi aspettare oltre un anno per tornare ad allenare, questa volta sulla panchina del Cesena, rilevando il posto dell'esonerato Arrigoni. Il contratto di Beretta in bianconero è soltanto annuale, con rinnovo in caso di salvezza. Beretta colleziona 5 punti, concludendo la stagione con 22 punti e non riuscendo a raggiungere quindi l'obiettivo. Nel 2013 comincia un'avventura in Toscana, come tecnico del Siena, dove riuscirà addirittura a concludere la stagione. Già nel luglio del 2014, però, dopo essere diventato allenatore del Latina, non riuscirà a ripetersi: l'esonero arriva dopo 7 giornate e 7 punti conquistati. Quella resta l'ultima esperienza da allenatore per Beretta, che poi si dedica alla carriera di dirigente sportivo prima e di docente poi. Oggi insegna tecnica e tattica calcistica alla Scuola di Coverciano.