"Per un tempo è stato il Toro che tutti vorremmo sempre vedere. Bello, tonico, autoritario, capace di imporre il suo gioco, senza farsi condizionare dagli avversari. La vittoria di Ascoli vale mezza finale play-off, forse di più, perché ai nostri avversari al ritorno non basterebbe neppure vincere per 2-1 per impedirci di andare ad affrontare il Perugia (anche lui corsaro) per vendicare la sconfitta del giugno 1998, che ancora oggi brucia e grida vendetta.Un Pinga stratosferico, un Quagliarella guizzante, una difesa attenta e concentrata,un Sorrentino capace di sfoderare due interventi decisivi in avvio di ripresa. Queste le armi vincenti del Toro di Zac, giunto al terzo successo consecutivo. E se i primi due erano arrivati contro avversarie che ormai non avevano più nulla da chiedere al campionato, la vittoria del “Del Duca” è giunta nella serata più importante della stagione. Il Torino ha giocato benissimo nel primo tempo, ha saputo soffrire di fronte all’assalto marchigiano in avvio di ripresa e nel finale ha amministrato il risultato senza rischiare più di tanto. Ora bisogna proseguire su questa strada, quella del gioco e della qualità, perché ad Ascoli si è vista una formazione coraggiosa e autoritaria. Sarebbe un errore imperdonabile giocare il ritorno limitandosi ad amministrare il vantaggio conseguito.Unica nota negativa della serata, le quattro ammonizioni di Mantovani, Comotto, Codrea e De Ascentis: guardando già verso la doppia finale contro il Perugia, il Toro rischia di andare al Curi con mezza squadra sotto diffida. Tutto merito di quel genio di Rodomonti, che è riuscito a sventolare cartellini in serie anche in una partita sostanzialmente corretta e priva di grosse rudezze. Il fischietto di Teramo è riuscito anche nella brillante impresa di annullare un gol dopo averci pensato dieci secondi e chiesto il parere del guardalinee: se era convinto del giusto, perché pensarci tanto e poi sentire il parere del segnalinee?Per fortuna, la sua infelice direzione di gara non ha influito sul risultato. Perché il Toro ha giocato da Toro, trascinato da un Pinga capace di abbinare quantità e qualità, regalando sostanza e giocate di classe purissima. Ci sarà bisogno di un André da Silva così ispirato anche nelle prossime tre partite. La serie A non (ci) può attendere.
toro
Avanti così con un Pinga superstar
Per un tempo è stato il Toro che tutti vorremmo sempre vedere. Bello, tonico, autoritario, capace di imporre il suo gioco, senza farsi condizionare dagli avversari. La vittoria di Ascoli vale mezza finale play-off, forse...
"Massimo De Marzi
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