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ROME, ITALY - OCTOBER 04: Marco Baroni, Head Coach of Torino, looks on during the warm up prior to the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 04, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
I risultati sono il metro con cui si valuta la bontà o meno di un progetto tecnico o, in questo caso, dell'avvio della stagione. Meglio di tutti lo sanno gli allenatori, che, per quanto riescano a incidere sulla proposta di gioco o sul miglioramento delle performance dei giocatori, devono però fare i conti con i punti raccolti e il piazzamento in classifica. Così a fine stagione, come anche nella fase iniziale del campionato, quando in teoria bisognerebbe concedere tempo affinché si sviluppino i meccanismi di squadra. Ma è un fatto assodato che nel calcio, come in altre sfere in cui sono i risultati a comandare, tempo non ce n’è. Da anni si assiste dunque a panchine traballanti già dopo poche giornate, con il colpo di grazia assestato ad alcuni tecnici già prima della seconda sosta dei campionati. Così è accaduto almeno nelle ultime otto stagioni e, curiosamente, non in quella corrente.
Al varco dell’interruzione per le gare di ottobre delle nazionali, gli allenatori di Serie A sono tutti al proprio posto. In molti hanno già rischiato o continuano a rischiare, tra questi anche Marco Baroni e il suo Torino, come altri due colleghi, Pioli e Di Francesco. Tutti, però, fino a questo momento della stagione, sono stati confermati.
Si interrompe così un trend che durava dalla stagione 2018/2019, con Lorenzo D’Anna che venne esonerato per Giampiero Ventura al Chievo e Davide Ballardini che, al Genoa, fece posto a Ivan Juric. Un cerchio che si chiude con lo stesso tecnico croato, ex Torino, che l’anno scorso subentrava dopo appena quattro giornate a Daniele De Rossi alla guida della Roma. Quest’anno, dunque, qualcosa di inedito. Vedremo se la quiete avrà vita anche durante il prosieguo della sosta, con la ripresa del campionato che potrebbe fare già le prime vittime.
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