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Cairo: “Non rimarrò a vita, ma cederò il Toro solo a uno migliore di me”

Redazione Toro News

"Il primo anno fu un’emozione in costante crescita, ma sui 90 minuti dico la vittoria di Bilbao in Europa League" sottolinea Cairo alla domanda sulla sua gioia più grande. Sulla delusione più grande, invece, afferma: "La retrocessione fu un dolore incredibile. E poi l’ultimo campionato: mi aspettavo tanto, non abbiamo raccolto nulla". Come detto, l'intervista spazia a 360° gradi e Cairo parla anche del suo Toro più forte: "Quello di Immobile e Cerci, nel 2013/2014. E poi quest’anno, anche se non si è visto. A livello di spettacolo, mi piaceva anche quello di Mihajlovic: sbilanciato ma divertiva".  L'allenatore a cui è più legato? "Con Ventura si creò un grande rapporto anche personale. Adesso ho ottime sensazioni su Giampaolo, diamogli tempo". E il giocatore? "Darmian e Ogbonna. Con alcuni mi sento ancora, come Vives. Sono uomini che stimo molto, anche fuori dal campo". Mentre sull'investimento di cui è più fiero, Cairo risponde:"Cerci ci fece fare il salto di qualità, e poi ovviamente Belotti. Lo volli fortemente nel 2015 e ci ha dato grandi risultati. Legarlo a vita al Toro? Mi piacerebbe molto. A fine mercato ne parleremo assieme". Infine, sugli obiettivi della stagione appena iniziata Cairo dice:"Voglio volare basso. Abbiamo fatto gli acquisti che chiedeva Giampaolo, ci manca un play, magari giovane. Poi si tratterà di sfoltire la rosa, ci sono tante richieste".

 

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