tor toro curiosita Venti anni di Cairo al Toro: tutte le voci più disparate sui cambi di proprietà

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Venti anni di Cairo al Toro: tutte le voci più disparate sui cambi di proprietà

Redazione Toro News

Il primo a farsi concretamente avanti per rilevare la società da Urbano Cairo fu un imprenditore pugliese attivo nel campo della ristorazione. Erano i mesi invernali della stagione 2008/2009. Presentatosi inizialmente come "Mister X", l'allora sessantottenne imprenditore svelò la sua identità nel corso di una conferenza stampa del febbraio 2009 al Golden Palace Hotel di Torino. In quell'occasione il Toro stava vivendo una stagione molto difficile, che ha visto alternarsi in panchina De Biasi, Novellino e Camolese, conclusasi con la retrocessione in Serie B. Nel corso di quell'appuntamento con la stampa il rappresentante dell'imprenditore, l'avvocato Porta, spiegò: "Il Toro è una  squadra che lui ama da molto tempo, e il mio assistito è una persona assolutamente affidabile, che ha lavorato moltissimo anche all'estero, sempre nel  campo della ristorazione. E' un appassionato di calcio, tifoso del Toro, e ha preso questa decisione per questa sua passione". Non si è mai andati al di là di quella conferenza stampa.

Una stagione più tardi, quando il Toro di Colantuono faticava in Serie B, fu invece Savino Tesoro a farsi avanti. L'imprenditore pugliese arrivò a polemizzare con Cairo. All'affermazione del presidente granata ("Venderò solo ad un imprenditore più bravo e più ricco di me"), Tesoro rispose così: "Allora dimostri quanto è ricco e soprattutto quanto è bravo: così io potrò capire se posso essere alla sua altezza oppure no". Alla fine non se ne fece nulla e la famiglia Tesoro ripiegò sul Lecce, dove rimase per tre anni senza riuscire a portare i salentini dalla Serie C alla B. Una storia simile fu quella che vide al centro Alessandro Proto, altro personaggio noto alle cronache, che si fece portavoce a mezzo stampa di una presunta cordata di imprenditori italo-svizzeri di cui non fu mai svelata l'identità. Da parte di Cairo non arrivò mai alcuna apertura ad un dialogo.