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Dalla formazione iniziale ai cambi: le motivazioni dietro alle scelte di Mazzarri

Approfondimento / Il duello con il dirimpettaio Semplici è terminato in parità

Redazione Toro News

"Il giorno dopo Spal-Torino, al centro dell'analisi c'è una partita a due facce giocata dal Torino: attenzione e concentrazione una volta rimasto in dieci, ma sterilità offensiva e baricentro troppo basso nell'ora di gioco in parità numerica. Al centro dell'attenzione dunque è l'impostazione data da Walter Mazzarri alla partita e le corrispondenti contromosse di Semplici. Alla fine il duello tra gli allenatori può considerarsi terminato in parità come il risultato finale, ma è interessante analizzare le idee con cui i tecnici si sono avvicinati al match.

"PIANO GARA - Il piano-gara di Mazzarri era evidente: gestione della partita e dei padroni di casa nel primo tempo e accelerata nella mezzora finale, con alcuni cambi offensivi che avrebbero potuto cambiare il corso della partita. Poi si sa come è andata a finire: il rosso a Nkoulou ha cambiato la partita, costringendo i granata a conservare lo 0-0. L'idea di base era comunque quella con cui il Torino si è presentato anche a Cagliari, ad esempio: in Sardegna il gol non arrivò per alcune parate di Cragno e per poca cattiveria in fase di conclusione. Anche in quell'occasione la partita terminò a reti inviolate. Rispetto ad allora (quando giocò Soriano in posizione di mezzala) la formazione granata a Ferrara era più difensiva.

"UNDICI INIZIALE - Mazzarri ha infatti deciso di dare fiducia a chi aveva giocato contro l'Inter: una scelta ragionevole secondo principi di meritocrazia e di dinamiche di spogliatoio, ma che alla fine non ha reso come sperato, visto che il Torino non ha quasi mai creato i presupposti per fare gol. Sugli esterni Aina e De Silvestri hanno badato più che altro a contenere Lazzari e Fares facendo sì che il modulo fosse nei fatti un 5-3-2, mentre in mediana Lukic, Rincon e Ansaldi non sono riusciti a verticalizzare il gioco e a dialogare con le punte. Da sottolineare che Semplici ha appositamente accettato la sfida dell'uno contro uno a tutto campo e dello scontro prettamente fisico: 3-5-2 a specchio (come già aveva fatto l'Inter) e centrocampo muscolare con Kurtic, Missiroli e Valoti (e non Valdifiori o Schiattarella).

"CAMBI - Il primo cambio di Mazzarri è arrivato all'ottavo minuto della ripresa: fuori l'ammonito Ansaldi, che era in calando, e dentro Meitè. Un cambio indice più della volontà di non cedere sul piano fisico in mezzo al campo che dell'intenzione di provare ad aumentare i collegamenti tra mediana e attacco, come Mazzarri avrebbe potuto fare inserendo Baselli o Falque. Il primo è invece entrato dopo l'espulsione di Nkoulou, quando Mazzarri ha levato Zaza per riorganizzare la squadra con un 4-4-1 compatto e attento in modo da portare a casa il pari. Il tecnico granata è riuscito nell'intento. Invece Semplici è passato al 4-3-3 inserendo Floccari per Cionek; la Spal però è mancata negli ultimi metri e non ha mai davvero spaventato Sirigu se non con un'unica vera occasione, quella sprecata da Valoti. Dunque termina in parità il duello tra allenatori: Mazzarri ha posto il focus sulla scelta arbitrale relativa all'espulsione di Nkoulou, Semplici si è detto soddisfatto della partita dei suoi. Il duello può dirsi terminato in parità ma è Semplici a poter essere più sereno.