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Gasperini batte Juric: Atalanta più esperta, il Torino paga defezioni ed errori

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Il confronto tra i due tecnici dopo la vittoria per 3 a 1 dei nerazzurri sui granata

Andrea Calderoni

Se Massimiliano Alvini aveva sottolineato come il Torino fosse più avanti rispetto alla sua Cremonese nelle conoscenze dopo il successo granata allo "Zini", lo stesso si può dire della partita di ieri sera, giovedì 1° settembre, per l'Atalanta di Gian Piero Gasperini che è in una fase più avanzata del processo di crescita rispetto al Torino di Ivan Juric. Le differenze si sono viste, anche se poi sono stati i singoli episodi a decidere la contesa di Bergamo. Insomma, nel giro di sei giorni si sono viste tre squadre (Cremonese, Atalanta e Torino) di tre status al momento differenti, tanto che anche l'allenatore di Spalato ha convenuto che "l’Atalanta è stata più esperta e ha vinto la partita". Fatta questa premessa, ha ragione Juric quando dice che il Torino ha sfornato una prestazione di livello. Al momento però manca ancora qualcosa per poter fare un ulteriore step che ti porti non soltanto a ben figurare contro una big del torneo ma a strappare punti preziosi (lo stesso fatto si è verificato più volte anche nel passato torneo). E alla fine il tecnico croato ha lasciato il campo con il rammarico di essere stati "polli sugli episodi e sui rigori".

L'assenza di Ricci e le difficoltà sulle fascie: le chiavi di Atalanta-Torino

Juric ha dovuto convivere con alcuni acciacchi imprevisti che hanno modificato le sue scelte iniziali. Il problema occorso nel prepartita a Ricci ha costretto il Torino a giocare con la mediana a due composta da Linetty e Lukic perdendo un po' di geometrie; tra l'altro, come già dimostrato più volte da quando è giunto sotto la Mole, Ricci si trova bene in partite come quelle di Bergamo e poteva dare una mano nel tentativo di dominare il gioco (molto ben riuscito soprattutto nella prima mezz'ora di gara). Anche l'assenza di Singo non è stata facile da ammortizzare perchè contro la fisicità laterale dell'Atalanta uno come l'ivoriano sarebbe servito. Gli errori, del resto, sono arrivati soprattutto sui due esterni: sia Lazaro sia Aina hanno dimostrato di essere al momento dietro a Singo e Vojvoda. Il kosovaro nella ripresa ha dato un contributo significativo alla causa del Torino e lo stesso si può dire di Pellegri, subentrato a Sanabria. L'ex Monaco ha contribuito alla manovra granata e ha messo lo zampino nei maggiori pericoli costruiti dal Torino nel secondo tempo.

Le scelte di Juric: Seck titolare e recuperato

Anche la scelta di schierare Seck dal primo minuto per sopperire ai tanti impegni consecutivi vissuti da Radonjic, non abituato a giocare con continuità nel recente passato, è stato un buon segnale lanciato da Juric. Non più tardi di venti giorni fa in conferenza stampa evidenziava come Seck doveva ancora chiarirsi le idee circa il suo futuro, ora sembra che se le sia chiarite e a Bergamo ha dimostrato di avere mezzi fisici e tecnici considerevoli. "Demba ha qualità, su questo non ho dubbi. Lo abbiamo preso per le sue accelerazioni e il cambio di ritmo, c'è da migliorare sicuramente sotto porta e l'ultimo passaggio perché sono cose determinanti" ha detto a tal proposito Juric (LEGGI QUI). In tutto questo quadro granata, tra errori banali, defezioni importanti e mentalità da rimarcare, si inserisce l'Atalanta, squadra che sta cambiando pelle ed è ancora in una fase ibrida, eppure si vedono degli spiragli significativi. E anche dal punto di vista della rosa Gasperini ha più profondità dell'amico-collega, basti pensare che hanno osservato per 90' la gara dalla panchina Hateboer e Muriel.

 

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