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I peggiori derby dell’era Cairo: ferite ancora aperte nei cuori granata

Andrea Croveri

Fa malissimo ripensarci. Perché sì, quel giorno sembrava davvero che il Toro potesse farcela. Siamo a novembre del 2014, in casa bianconera. Al 15’ Gillet si trova davanti Arturo Vidal: rigore, gol. La Juve è forte, spinge, domina il possesso. Ma i granata non mollano. Sulle fasce c’è uno straordinario Bruno Peres, che sfreccia avanti e indietro, ribaltando continuamente il gioco dalla difesa all’attacco. È proprio il numero 33 granata a riaprire i giochi con un’azione destinata a restare nella memoria: prende palla sulla destra, parte in solitaria, attraversa tutto il campo, salta la difesa bianconera e conclude con un tiro che sbatte sul secondo palo prima di insaccarsi in rete. È parità. Il Torino ci crede, spinge, sogna l’impresa. Ma la speranza si spegne al 93’. Vidal serve Pirlo, che da fuori area lascia partire un destro potentissimo: palla sotto la traversa, gol. La Juventus porta a casa i tre punti, il Torino esce sconfitto. Ma quella corsa di Bruno Peres resta una delle immagini più vive e, se vogliamo, dolorose dei derby dell'era Cairo.