Puntualmente il Toro ha confermato il suo trend delle ultime stagioni. Sembra non esserci via d’uscita. Così, i tifosi granata passeranno il Capodanno con il sangue amaro, per essersi fatti sfuggire l’occasione di compiere quel “saltino”, come ha detto Baroni, che manca da almeno sei anni. È così sfumata la terza vittoria consecutiva, assente addirittura dai tempi di Walter Mazzarri, dal trittico Atalanta, Chievo e Frosinone del 2019. Il Toro, contro il Cagliari, dimostra nuovamente come tutte le avversarie possano far male ai granata. Non esistono né grandi né piccole. L’unica nota positiva resta Nikola Vlasic, in forma smagliante, al quarto centro consecutivo. Ma a rovinare tutto ci pensano prima Prati, abile a sfruttare una mancata marcatura su punizione, e poi il gol senza senso di Kilicsoy, che fa slalom tra tutti i difensori granata e trafigge Paleari. Inutile dire che si poteva fare di più. Ed ecco dunque la conferma di una squadra racchiusa nella ruota di un criceto, che si rigira su sé stessa, nei suoi difetti, nella sua incompiutezza e, cosa ancor peggiore, nella sua spocchia. L’augurio, per il 2026, è che gennaio possa già offrire risposte immediate.
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