Duecentouno presenze e novantanove gol. Questi gli straordinari numeri raccolti da Andrea Belotti con la maglia del Torino. Numeri destinati a crescere ancora e che il Gallo contro l’Udinese vuole trasformare in “cifra tonda”. L’obiettivo del numero 9 granata è infatti quello di segnare il suo centesimo gol con la maglia del Toro e trascinare i compagni verso una vittoria in campionato che manca dallo scorso 4 novembre in casa del Genoa.

BELOTTI – Si affiderà a lui dunque il Torino di Marco Giampaolo, reduce da una settimana emotivamente complicata fatta di un derby perso in rimonta e un aspro faccia a faccia con i tifosi al Filadelfia. Una contestazione che ha visto il Belotti schierarsi in prima linea, al fianco di senatori del calibro di Sirigu e Rincon ma anche di esponenti dell’area tecnica quali mister Giampaolo e il direttore sportivo Vagnati. Una responsabilità che il Gallo si è preso da capitano e simbolo della sua squadra, nonostante le critiche dei circa trecento tifosi presenti fuori dal Fila fossero tutt’altro che indirizzate a lui.

NUMERI – Nonostante il pessimo avvio di stagione del Torino, infatti, Belotti è stato probabilmente l’unica nota lieta del nuovo Toro targato Giampaolo. Il Gallo ha segnato sin qui ben sette reti in Serie A e se dovesse raggiungere l’obiettivo della doppia cifra, traguardo alla portata vista la sua media-gol di quest’anno, Belotti diventerebbe l’unico calciatore di Serie A ancora in attività ad essere andato in doppia cifra per il sesto campionato di fila. Ma il primo vero traguardo del numero 9 granata sarà quello dei 100 gol con la maglia del Torino: un obiettivo che dista soltanto una rete e che Belotti è intenzionato a raggiungere già contro l’Udinese. Meglio ancora se accompagnato da una vittoria: risultato che permetterebbe alla squadra di Giampaolo di prendere una boccata d’ossigeno in un momento particolarmente complicato.
Raga ci siamo, è il momento di svoltare dai : Sirigu (Milinkovic-Savic) Singo Lyanco Bremer Rodriguez Rincon Meitè Linetty Lukic Gallo Zaza …… tre punti, si comincia a correre fino al 95o adesso suuuuuu …….. FT
Abbiamo una rosa giocatori da Settimo posto.Abbiamo l auto guidata da un ubriaco .Come facciamo ad arrivare al traguardo della salvezza?.Il Milan l anno scorso lo ha cambiato altrimenti andava in B
Ma lei crede davvero che cambiando allenatore la squadra magicamente si risollevi ? Io non sono un fan-pro o quello che volete di Giampaolo ma è innegabile che con lui il gioco c’è come da tanto nel toro!
Anche perché si è cambiati 3 allenatori in un anno ee cose sotto un punto di mentalità non sono cambiate! Non so quale sia il vero problema,se scarsa preparazione, alcuni mal di pancia o altro ma se si continua dopo un anno cambiare allenatore non è un idea salutare per me..ci sono degli errori suoi eh ci mancherebbe altro ma ora dare la colpa solamente al mister mi sembra ingiusto!
Olivia, può essere vero come anche può non essere vero.
Finchè non è arrivato Ibra.. il Milan faceva ancora più schifo, anzi ha preso pure 5 sberle dall’Atalanta ( considerando che noi non avevamo nemmeno centrocampo ed evavamo 2 espulsi, con tanto di 2 rigori in passivo )
Poi è arrivato Ibra… e ha messo i puntini sulle i… direi che cambia molto.
Voglio vedere se gli avessero dato Ibra a Giampaolo se lo avessero esonerato e comunque, mi piacerebbe vedere a sto punto cosa riesce a fare Pioli al posto di Giampaolo da noi.
Poi, in ogni caso, il Milan aveva 2 giocsatori come adesso da noi ( Izzo e N’Koulou ) che erano fuori dal progetto tecnico, prima che arrivasse Giampaolo al Milan…. e cioè Suso e Piatek.. e Giampaolo lo aveva detto che quei 2 non erano adatti, non aveva tutti i torti.
Adesso il Milan ingrana bene, anche senza Ibra quando è infortunato o squalificato, perchè Ibra comunque è dentro e ha già trasmesso il senso di vincere.
Quando hai un calciatore jolly top player, cambia tutto, puoi avere anche Guardiola e Mourinho insieme, ma alla fine è Ibra che comanda in campo e detta legge. Non ci sono cazzi.
Facciamo che l’ubriaco al comando non è l’allenatore ma il presiniente…
FVCG
Che sciocchezza,il Gallo il suo dovere,il suo impegno,la sua bravura la mette,se il resto della squadra ci mettesse il suo impegno ora saremmo a metà classifica.
Tra scarsezza e fankazzismo ecco spiegata la nostra posizione,punto e capo.
Ora scriverò solo più da sabato sera,dopo la partita con i friulani,quasi l’ultima spiaggia considerato il calendario.
Qualunque presidente degno di questo nome e ruolo che avesse l’immensa fortuna di avere in squadra uno come Belotti farebbe ogni sforzo possibile per costruirgli intorno un team vincente.
Belotti non è solo un attaccante forte, questo sarebbe riduttivo, Belotti in questi anni magri è diventato il simbolo del Toro, è l’uomo che ha ridato dignità al Toro e motivo d’orgoglio ai tifosi che, in realtà senza di lui, avrebbero davvero poche cose per cui gioire.
Senza dubbio Belotti oggi è il Toro, ne è l’anima, la bandiera, il simbolo, il nome che i bambini vogliono sulla maglia, la foto con autografo che tutti vorrebbero, il selfie più ambito.
Belotti aldilà dei gol è un patrimonio incalcolabile per l’immagine per la promozione della squadra e senza dubbio senza Belotti il Toro tornerebbe all’anonimato.
Belotti è l’erede dei Valentino Mazzola, dei Pulici dei Graziani, certamente i numeri e i trofei conquistati fino a oggi non sono paragonabili a questi nomi, ma nel calcio d’oggi è lui la vera immagine del Toro e per tutte queste motivazioni diventa inspiegabile come un presidente non riesca o peggio non voglia dare valore a questo giocatore.
Faccio veramente fatica a comprendere il perché dei meno al tuo commento