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Juric e Gasperini danno spettacolo: il Toro di Bergamo ha una grande personalità

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Il confronto tra i due tecnici dopo lo spettacolare 4 a 4 di Bergamo: grande crescita rispetto all'andata dei granata

Andrea Calderoni

Il Torino ha giocato da Torino formato 2021/2022 anche a Bergamo. Non è riuscito a sfatare il tabù della mancata vittoria con una big, ma ci è andato nuovamente vicino. Il 4 a 4 contro l'Atalanta ha messo in luce tutti i pregi della mentalità di Ivan Juric. L'aggressione alta ha messo in grave difficoltà la squadra del maestro di Juric, ovvero Gian Piero Gasperini (emblematica l'azione del rigore del 2 a 2: recupero palla altissimo e con una verticalizzazione sfera recapitata dentro all'area di rigore). I granata hanno provato a dominare la partita, attaccando sempre con più uomini (nell'ultima mezz'ora più volte Pobega, subentrato a Ricci, ha seguito l'azione e in un caso ha anche preso rigore). Sanabria e compagni hanno giocato con una grande personalità, hanno interpretato la partita con la giusta serenità, sfornando ancora una volta un approccio alla gara da prima della classe. Il Torino ha dimostrato nuovamente che match come quello di Bergamo si preparano da soli dal punto di vista delle motivazioni. In effetti, i piemontesi non hanno fallito una sola gara contro formazioni di alta classifica, mettendo in difficoltà tutti (dal Milan alla Lazio). E se all'andata aveva perso molto spesso di misura, al ritorno ha pareggiato contro tutte le big: Juventus, Inter, Milan, Lazio e appunto Atalanta.

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PERSONALITA' - L'Atalanta ha confermato i problemi dell'ultimo periodo. La formazione nerazzurra è apparsa meno equilibrata rispetto al recente passato. Contro il Torino si è rivista una buona prolificità sotto porta (e anche dal punto di vista della costruzione i lombardi non si sono comportati affatto male, come ha anche sottolineato Juric: "Nei primi 20' ho  visto qualità immense nei movimenti di Zapata e Muriel, sono giocatori top"), ma i problemi sono emersi dalla cintola in giù. L'Atalanta è sembrata praticamente sempre vulnerabile durante i novanta minuti di ieri sera, mercoledì 27 aprile. I demeriti dell'Atalanta sono però stati tutti accentuati dai meriti del Torino, che è cresciuto esponenzialmente rispetto alla prima giornata di questo campionato quando perse all'ultimo istante proprio contro l'Atalanta. A spiegare, in breve, la crescita ci ha pensato proprio Juric: "All'andata abbiamo giocato tanto sulle seconde palle. Stasera abbiamo fatto una partita di grande personalità" (LEGGI QUI).

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MOSSE - Juric ha gestito dalla panchina il suo Torino, centellinando i cambi fino al 4 a 4 (il primo in realtà è stato obbligato a causa del problema fisico di Pjaca e quindi al 31' è subentrato Brekalo) e piazzandone tre negli ultimissimi minuti. Ha giustamente inserito il dinamico Pobega all'ora di gioco al posto di Ricci; il ragazzo in prestito dal Milan ha dato il suo contributo guadagnando un preziosissimo calcio di rigore. Nel finale il croato ha tolto l'ammonito Zima (non perfetto in occasione del fallo da rigore del 4 a 4) per Djidji e poi ha rimescolato le carte in attacco con Seck e Pellegri per Praet e Sanabria. A proposito di Praet ha fatto capire ancora una volta quanto sia importante per la qualità generale del Torino e nello stesso tempo è uno dei pochi giocatori della rosa granata in grado di far cambiare strategia tattica a Juric. La sostituzione Sanabria-Pellegri si poteva attendere un po' prima rispetto all'85', anche considerando il mancato ingresso di Pellegri contro la Lazio. L'ex Genoa, infatti, avrebbe potuto garantire più freschezza nell'ultima parte della partita.

 

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