Le tre sentenze di Roma-Torino 0-1: Maripan importante, abbondanza offensiva

Con un colpo preciso allo scoccare dell’ora di gioco di Simeone, il Torino sbanca l’Olimpico di Roma e torna finalmente ad assaporare i tre punti. La vittoria in campionato mancava addirittura dal 2-0 rifilato all’Udinese nella trentatreesima giornata della Serie A 2024/25: praticamente una vita fa, quando sulla panchina granata sedeva ancora Paolo Vanoli. Nella Capitale, i piemontesi confermano le buone sensazioni di crescita già emerse contro la Fiorentina. In difesa la squadra tiene bene: la presenza di Maripán sta diventando sempre più centrale. In avanti, invece, c’è abbondanza di scelte: se esce Simeone, entra Adams; se Baroni decide di sostituire Ngonge, c'è subito pronto un cambio all’altezza. A ciò si aggiunge la questione modulo, con il Torino che dimostra una certa versatilità tattica, adattandosi con intelligenza alle varie fasi del match. Il risultato rilancia i granata. Ecco le tre sentenze di Roma-Torino 0-1. Il match contro la Roma ha sicuramente esaltato le note doti difensive e anche da leader di Guillermo Maripan. Il giocatore cileno è stato tra i migliori giocatori granata nella gara contro i giallorossi. Anzi praticamente perfetto e i clienti erano tutt'altro che comodi. Nel primo tempo argina benissimo Paulo Dybala, impedendo di fatto al fantasista argentino di rendersi pericoloso dalle parti di Israel. Va anche detto che i tanti lancioni dal centrocampo della squadra di Gasperini hanno esaltato particolarmente la prestazione del cileno. La musica non è cambiata nemmeno nel secondo tempo. Anzi, forse la prestazione di Maripan è stata addirittura facilitata dall'ingresso di Ferguson. L'attaccante ha dato un riferimento all'ex Monaco, situazione che il giocatore ha gestito benissimo con una marcatura tenace. Promosso a pieni voti, il cileno è il vero ago della bilancia della difesa granata. Il tecnico granata rivolta la squadra come un calzino. Prima di tutto, pone grande attenzione sulla fase difensiva: un aspetto già emerso dopo la debacle di San Siro contro l’Inter, poi confermato nel match contro la Fiorentina e ribadito nella sfida dell’Olimpico. Contro i giallorossi, però, propone qualcosa di nuovo, in controtendenza rispetto alla linea difensiva a quattro vista nelle prime due uscite stagionali. Si passa al 3-4-3, con un pacchetto arretrato composto da tre difensori puri — Maripán, Ismajli e Coco — e una linea bassa che di fatto toglie profondità alla Roma. In generale, è tutta la squadra a rispondere bene al nuovo assetto, dimostrando una certa versatilità tattica. Il passaggio al 3-5-2 nel finale di gara non fa che confermare questa aspetto. La rete decisiva porta la firma di Simeone. L'argentino è stato il colpo offensivo del Torino, la prima punta da inserire nel contesto granata. L'ex Napoli gioca una partita di grande qualità e quantità, facendo reparto da solo e trovando anche la prima firma con la maglia dei piemontesi. Il discorso però è più generale. Nell'undici titolare Baroni ha schierato un tridente formato da Vlasic, Simeone e l'ottimo Ngonge, autore dell'assist per il Cholito. Al 64' il tecnico ha deciso per levare sia l'argentino che il belga per dare spazio ad Adams e Aboukhlal. Ecco, questo dimostra che il Torino ha delle alternative vere nel reparto avanzato. L'anno scorso l'ex Vanoli spesso aveva dovuto ricorrere a situazioni come l'avanzamento di Lazaro oppure l'adattamento di Gineitis come esterno offensivo. Ora c'è una certa varietà nelle scelte per il parco offensivo. Una punta per una punta, un esterno per un esterno. Non va dimenticato il recuperato Njie e soprattutto c'è da considerare il rientro di Zapata. Le alternative non sembrano mancare.