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Juric pre Cagliari-Torino: “Noi oltre le previsioni”. Poi sterza: “No, voglio di più”

Gianluca Sartori

Dopo la sosta di novembre aveva indicato questo come il periodo per uscire dal limbo. Quella di domani può essere l’ultima chiamata per dare la scossa alla classifica?

“Penso che stiamo andando benissimo. La vedo diversamente, sia come obiettivo stagionale sia come valore della rosa. Per me stiamo andando alla grande come punti e soprattutto per le prestazioni. Ho parlato di limbo prima dell’Udinese. E’ normale la posizione in cui siamo. Il campionato è strano, dopo le prime quattro le altre sono piuttosto vicine e basta poco per salire o scendere. Le prossime quattro ci diranno qualcosa in più, ma secondo me stiamo andando oltre alle previsioni”.

Sembra una conferenza diversa rispetto al passato, sembra che lei si accontenti di quello che state facendo. Che dimensioni dà oggi a questo Toro? Ci sono ancora margini di miglioramento oppure state già dando il massimo?

"Va bene, torno sui miei passi rispetto a quello che ho detto prima. Secondo me siamo una bella squadra. Devo essere sincero e non mettere le mani avanti dicendo ca...te. Siamo una bella squadra, ci manca qualcosa a livello di sviluppo del gioco. Credo ciecamente nel lavoro, alcuni giocatori come Singo e Aina devono migliorare. Pobega deve migliorare tecnicamente, Pjaca se è quello dell'altra sera è interessante. Metto un po' di pressione ai miei: siamo una buona squadra e dobbiamo fare bene. Dobbiamo credere di più in noi stessi e non dobbiamo accontentarci. Facciamo così, cancelliamo la risposta di prima in cui ho detto che stiamo andando oltre le aspettative. Non ce ne deve fregare un ca..., attacchiamo sempre con tanti uomini e cerchiamo di vincere. Poi è chiaro che un allenatore deve sempre difendere i giocatori in pubblico. Mi ha colto alla grande, mi ha smascherato di brutto!"

E allora è questo il momento del salto di qualità?

“Non lo dico perché ho paura! Ma dopo la partita con l’Empoli ero distrutto. Dopo una prima mezzora fatta così se prendi un punto hai paura perché poi arrivano anche le giornate storte e non voglio che ci siano fasi negative. Ma sono convinto che la squadra abbia margini e deve giocare per vincere su tutti i campi senza entrare nell’ottica del nervosismo. Vi piace questa comunicazione più sincera? Però se perdiamo torno ad essere più cauto”.

 

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