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Miha, niente Toro “garibaldino”: a Milano con l’obiettivo del pari

Federico Bosio
Testa a testa / Prestazione deludente per entrambe le squadre, e il Toro non rispetta gli auspici di Cairo

È conclamato: ci si aspettava decisamente di più. Quegli intrecci che sembravano creati a misura dal destino, quei precedenti tra i due tecnici, ma anche solamente la qualità delle rose e l'importanza della sfida giustificavano il pensiero ad attendersi un incontro più avvincente, più scintillante, giocato in maniera migliore da entrambe le squadre: ed invece Milan e Torino si sono annullate non riuscendo ad andare oltre lo 0-0 e, se è pur vero che i grandi protagonisti della sfida sono stati i portieri, dal punto di vista del gioco e dello spettacolo il match è stato deludente per 'merito' di entrambe le compagini protagoniste. Manovra lenta o frammentata, errori banali in fase di impostazione.

BOYE' "TERZINO" - Meglio di Niang ha fatto Falque, subentrato nella ripresa: lo spagnolo è andato vicino al gol e ha dato maggior consistenza al gioco offensivo granata, che nell'ultimissima fase di gara si è reso più pericoloso. Falque che peraltro è entrato al posto di Ljajic, sostituito prima del francese (al 24' del secondo tempo): a detta di Mihajlovic, è stata quella del serbo la prova peggiore. Niang è stato poi sostituito da Boyè, che di fatto ha fatto il terzino aggiunto piuttosto dell'esterno offensivo. Un'altra riprova del fatto che il Torino abbia organizzato ed attuato una prova prettamente difensiva.