Intervistato da Valon Behrami per DAZN, Samuele Ricci, capitano del Torino, ha parlato del suo ruolo in campo, del rapporto con il tecnico Vanoli, dell’esperienza in Nazionale e del legame speciale con la città e i tifosi granata.
le voci
Ricci: “Torino è una seconda casa. Voci di mercato? Ecco cosa ne penso”
Tu, secondo me, rappresenti proprio il centrocampista moderno, quello che sa fare tutto: sia in fase di interdizione che di costruzione. Nel calcio di oggi c’è bisogno di giocatori come te. “Sì, forse la fase di costruzione è quella che si addice un po’ di più alle mie caratteristiche, però mi piace anche tanto la fase di non possesso, soprattutto cercare di capire la traiettoria della palla. Infatti, quando ha palla il difensore avversario, cerco sempre di fare tanta diagonale sui difensori e magari intercettare la palla, che l’80% delle volte va all’attaccante”.
Qual è il tuo modello nel tuo ruolo? “Rodri. Come play è a un livello più alto”.
Una delle caratteristiche fondamentali per il vostro modo di stare in campo è il cambio gioco… “Il cambio di gioco mi piace molto, soprattutto dalla parte sinistra, ma lì devo ancora migliorare. Quindi prediligo la parte destra e cerco di farli con il destro”.
Se dovessi scegliere tra play e mezz’ala? “Play, forse meglio. Mi piace di più.”
In merito alle voci… “Una cosa molto importante penso sia quella di rimanere focalizzati su quello che stai facendo. Se uno si fa prendere dalle voci che ci sono nel calcio, e che ci saranno sempre, può diventare un problema… “Ti posso dire che fanno bene, ma possono fare anche altrettanto male. Dipende da come sei fatto caratterialmente: io cerco sempre di rimanere concentrato su quello che devo fare”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA