L’atteggiamento delle due squadre
—Sassuolo più possesso (53%-47%) e più passaggi (462-399). Ma se l’attacco degli ospiti ha sprecato, la fase difensiva invece ha retto con personalità, come suggerisce Baroni quando parla di distanze e determinazione. Il club emiliano resta basso nella pericolosità: 1 tiro in porta, 0,42 xG, e un solo picco vero (la sua unica “big chance”). Il Torino, per proteggere il risultato, lavora anche “sporco”: 37 chiusure difensive contro 21, con 52 recuperi (Sassuolo 50) e appena 4 palle perse contro le 12 degli avversari. E nei duelli la squadra di Baroni si fa rispettare: 62% nei contrasti complessivi. Sono numeri da squadra che sa soffrire, ma anche da squadra che non dovrebbe ridursi a soffrire fino all’ultimo quando produce quattro occasioni nitide. Proprio per questo, la vittoria è meritata; però resta un campanello: quando crei 4 big chance e chiudi 0-1, ti basta un episodio per rimettere tutto in discussione. E per un Toro che vuole crescere davvero, la prossima “evoluzione” non è solo giocare bene: è chiuderla.
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