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Torino, Cairo Manager Sportivo dell’anno: “Ho parlato con Florentino di Belotti e…”

Redazione Toro News

"Il discorso si sposta sul made in Italy e sulla valorizzazione dei talenti, in relazione alle cifre fatturate ogni anno dai club italiani rispetto a quelli stranieri. Il Torino, dal canto suo, può orgogliosamente dire di aver decisamente raddrizzato quella che qualche anno fa era una strada fin troppo in discesa: “Dopo aver vinto subito il campionato in B dopo tre stagioni siamo retrocessi. All’inizio sbagliando pensavo a prendere solo giocatori di nome, dopo con l’avvento di Petrachi e di un tecnico come Ventura, grande insegnante di calcio, abbiamo puntato oculatamente su un mix tra giovani da lanciare e far crescere insieme a giocatori esperti. Faccio esempi di talenti come Belotti, Ogbonna, D’Ambrosio, Darmian e tanti altri, fino a Zappacosta. Abbiamo cambiato modo di fare calcio: negli ultimi anni abbiamo disputato delle buone stagioni, siamo approdati in Europa e venduto a cifre elevatissime diversi giocatori. Noi come Torino fatturavamo 40 milioni, ora siamo al doppio, anche grazie alle plusvalenze. Brava quindi anche la Juve ad aver alzato l’asticella in Italia anche grazie alla Champions. Da noi favole come quella del Leicester che vince lo scudetto non sono possibili. Ma il Leicester fattura 170 milioni, quasi quanto il Napoli senza plusvalenze. Competere con il calcio inglese, che ha un giro d’affari da 4 miliardi, è difficile. Ora serve lo scouting, giocatori giovani, bravi, e gli allenatori che li facciano crescere”

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