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Bava: “Vagnati? Spero ci sia sinergia. Nel 2016 potevo prendere Zaniolo ma…”

Redazione Toro News

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Tanti i giovani cresciuti sotto l'occhio attento di Benedetti e di Bava, che ha raccontato alcuni aneddoti riguardante alcuni dei talenti sfornati dal settore giovanile granata nell'ultimo periodo: "Io quando ripresi Sottil nei Giovanissimi Fascia B dissi che lo riprendevo perché sarebbe diventato giocatore, davanti a testimoni. Riccardo Sottil aveva talento, ma è stata la gestione che ha fatto sì che diventasse un calciatore. Per cui ci sono tanti fattori. Millico è stato un talento scoperto da Benedetti, gestito da Bava, aiutato da Sesia e finalizzato da Coppitelli. Adesso sta a lui diventare quel talento che Silvano (Benedetti ndr) ha visto 10 anni fa ed è tutto in mano a lui. Poi la crescita può anche passare dalle serie inferiori. Ricordo che qualche anno fa qualcuno mi disse di Millico che non poteva giocare perché è una testa di legno. Ma la forza della società sono anche i direttori sportivi. Io dissi a quella persona: "Millico sta qua e gioca". I ragazzi vanno capiti. Poi ci sono anche i tifosi che a volte non hanno la pazienza di aspettare i giovani. Ma ricordo Bonifazi che alla Casertana non giocava, è andato a Benevento e non giocava. Poi è andato alla Spal in B, ha giocato e ha vinto e adesso sappiamo tutti Bonifazi dove è finito".

Poi ancora: "Se Benedetti mi chiama e mi dice che c'è un U10 che è da prendere, io non vado manco a vederlo perché so che ci sono cose che lui vede che io non vedo. Io mi occupo più della gestione e della crescita del ragazzo dai Giovanissimi in poi. Noi non dobbiamo mai mancare sulla gestione del talento del Torino. Il talento va seguito e va costruito, poi non tutti arrivano in Serie A. Potrei dirvi tutte le formazioni della Primavera dal 2013 in poi. Ma basta pensare ai portieri: Gomis oggi gioca in A, poi c'è stato Saracco, Zaccagno, Cucchietti, Coppola, Zanellati e Savini. Ognuno di questi ha la possibilità di fare un percorso che va seguito, ma siamo noi dirigenti che dobbiamo seguirli e accudirli. Io a Millico, che è un talento, gli mando un messaggio una sera sì e una no anche solo per chiedergli come sta, perché il giocatore si sente stimato. Quest'anno ho fatto un giro di telefonate a tutti i giocatori del Torino che sono in Serie C o in Serie B, tutti. Perché tutti si devono sentire seguiti. La Primavera negli ultimi anni ha sfornato giocatori, ma non giocatori da campo, giocatori con la testa per fare i professionisti".

Su Millico e Rauti: "Chiunque va vedere adesso Millico dice che è un fenomeno, ma Millico va gestito. Mi ricordo negli Allievi che Sesia mi diceva: "Se devo fare l'allenatore serio lo mando a casa dopo 10' di allenamento". Perché se c'erano da fare tre volte i mille lui lo faceva due volte. Millico quando è arrivato nei Giovanissimi, faceva la differenza da solo. Millico è un giocatore che se lo metti nel 3-4-3 o nel 4-3-3 che lo metti a sinistra che rientra sul destro fa la differenza, ma se gli dici di fare la fase difensiva ti manda a stendere. Perché non ce l'ha nel DNA. Per cui i giocatori vanno capiti. Anche Rauti è un giocatore che, metto la mano sul fuoco, diventerà un giocatore importante. Adesso gli allenatori devono pensare a iniziare a pensare meno ai limiti e a guardare i margini di miglioramento. Primavera? Io vi posso garantire che la Primavera di quest'anno era forte, nonostante la classifica non fosse quella giusta e oggi vi dico che di questi 7/8 finiranno nei professionisti. Perché io li conosco e so che qualità anno, perché a volte le cose vanno storte ma bisogna sapersi rialzare. Non vi nascondo che ci sono delle pressioni, perché se un anno il settore giovanile del Torino non va bene siamo criticati da tutti. Quando fai bene invece è normale, ma non è normale perché è difficile. Da lunedì sono tornato a lavorare nel mio ufficio del settore giovanile e penso che se riusciamo a credere in questi ragazzi possiamo tirare fuori qualcosa".

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