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Che Adams of Torino FC during the Italian Serie A, 2025/26 season, football match between Torino FC and ACF Fiorentina on 31 August 2025 at Stadio Olimpico Grande Torino, Turin, Italy. Photo Nderim Kaceli
“Volevamo vincere: mentalità giusta, ma è mancata qualità. Il Torino non dico che abbia rinunciato a giocare, però ha puntato su palle lunghe e fisicità”, ha dichiarato Pioli dopo Torino-Fiorentina terminata con un pareggio a reti inviolate. La risposta di Baroni è stata altrettanto chiara: “Se ci vengono a prendere alti ho Casadei e mi gioco la palla su di lui. È un percorso: la squadra è stata attenta e ha creato le occasioni per vincere”. La partita, letta attraverso i numeri del match center della Lega Serie A, racconta che il tecnico dei gigliati è stato impreciso nella sua analisi.
Il Torino ha effettivamente scelto una via più diretta: 39 passaggi lunghi contro i 45 della Fiorentina. In proporzione al volume di gioco, significa 15,3% dei passaggi granata (39 su 255) contro 13,1% viola (45 su 344): il lungo è stato un piano deliberato, non un ripiego come spiegato da Baroni. Al tempo stesso, la Fiorentina ha avuto più possesso (55% vs 45%) e più palleggio pulito (344 passaggi riusciti all’80%, Toro 255 al 75%). Dove il Toro ha fatto la differenza è stato nella rifinitura: 5 passaggi chiave a 0.
Le occasioni da gol fotografano un partita diversa dai dati del palleggio: 5-0 per i granata, corroborate dal dato sui corner (7-3) e dal lavoro dei portieri, con De Gea più impegnato (4 parate) di Israel (3). Sui tiri in porta pure i padroni di casa primeggiano: 4 vs. 3, la qualità delle chances è stata dalla parte del Torino. La gara è stata anche di secondi palloni: i granata hanno recuperato 43 volte contro 28 della Fiorentina, pagando però nei contrasti vinti (2-8). Molta fisicità, con 21 falli del Toro e 13 dei viola (ammonizioni 2-2; fuorigioco 2-1 per il Toro).
Pioli fotografa un Toro “lungo e fisico”; Baroni rivendica un piano per uscire dalla pressione. Le statistiche tengono insieme entrambe le letture: uso mirato del lancio (con frequenza relativa leggermente superiore del Toro) e maggior pericolosità granata nelle zone che contano. Per trasformare questi numeri in vittorie, al Torino serve più qualità nell’ultimo tocco.
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