Il rapporto con i calciatori si è evoluto in questi anni? "Inizialmente avevo voglia di essere presenzialista, di avere molto contatto con loro, andavo in camera loro nei ritiri. Ora non lo faccio più perchè sono cose che competono a direttore e allenatore. Però cerco sempre di trasmettere voglia di aiutare, anche solo con una parola di incoraggiamento nel momento giusto. Il rapporto diretto e umano è sempre importante".
Il presidente commenta poi le prime due amichevoli. "Col Novara c'erano i titolari quindi la squadra era più completa, ma anche oggi ho visto cose interessanti; specie nel primo tempo, ho visto voglia di fare pressing alto e di giocare palla a terra. E' l'idea di Giampaolo. Poi nel secondo tempo sono entrati giocatori molto giovani che hanno comunque dato un contributo. Vedo da parte di tutti un buono spirito e voglia di apprendere i concetti nuovi. La strada è lunga ma il percorso è quello giusto".
Mancavano contro la Pro Patria sette giocatori impegnati con le Nazionali. "E' sempre un orgoglio avere sette giocatori in Nazionale. Chiaro che sarebbe meglio averli con noi perchè il tempo è poco per lavorare, ma il fatto di averne tanti in Nazionale vuol dire che abbiamo una buona rosa".
Il presidente poi parla del calendario: prima la Fiorentina poi l'Atalanta in casa. "A Firenze non vinciamo da tantissimi anni, dobbiamo risalire ai tempi di Pulici e Graziani. Certo, anche la seconda sarà molto impegnativa. Ma le gare sono tutte difficili, meglio partire subito con partite difficili per immergerci subito nel clima".
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