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Toro, Agroppi: “Vi racconto Gigi Meroni, il nostro George Best”

Interviste / L'ex centrocampista granata in esclusiva a 'Toro Scatenato': "Mi ricordo che aveva preso una soffitta dove dipingeva: quella era la sua felicità"

Redazione Toro News

Tra pochi giorni sarà il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Gigi Meroni, la "Farfalla Granata" scomparsa in un tragico incidente il 15 ottobre 1967. Per commemorare le gesta di uno dei giocatori più talentuosi ed estroversi della storia del Torino, Gino Stippoli ha intervistato ai microfoni di 'Toro Scatenato' Aldo Agroppi, compagno di Meroni ai tempi dell'accaduto. L'ex centrocampista granata ha voluto ricordarlo così: "Io con Gigi purtroppo ho vissuto poco. Arrivai nel '67 e il 15 ottobre del '67 lui morì, quindi ho potuto vivere accanto a lui la preparazione e soltanto la prima partita, quella del mio esordio in serie A".

Poi ancora: "Una fine incredibile, assurda. Non si può accettare che un ragazzo giovane possa andarsene così, mentre attraversa la strada buia del centro cittadino, a due passi da casa. A noi non interessa il calciatore, a noi interessa che abbiamo perso un uomo, un ragazzo buono. Gli altri lo hanno fatto passare come un personaggio, ma era un ragazzo semplice. Mi ricordo che aveva preso una soffitta dove dipingeva: quella era la sua felicità. Non si sa perché sia andata così, forse Dio, il destino...".

Un ricordo agrodolce per Aldo Agroppi che ricorda con una nemmeno troppo velata amarezza il giorno del suo esordio: "Non ricordo una grande felicità per quell'esordio, perché la notizia che ci giunse prese il sopravvento. A distanza di 50 anni la ricordiamo, e io lo ricordo particolarmente. Gigi è sempre con noi, forse è scontato dire questo. Ma come ricordiamo Superga, Ferrini, noi non possiamo fare altro che ricordarlo. Lo ammiravo quando era in campo, era un fenomeno, non ricordo altri calciatori come lui. A me fisicamente ed esteticamente lo ha ricordato solo Emiliano Mondonico, si somigliavano molto e non è un caso che contro il Pisa l'anno successivo segnò proprio lui. Non mi viene in mente nessuno tecnicamente, forse solo George Best. Anche lui era un fenomeno, ribelle, anticonformista. Ma è stato unico".

Un talento incredibile, ma soprattutto un uomo di spessore, senza eguali: "Noi perdendo Meroni abbiamo perso secondo me anche il campionato. Meroni come Claudio Sala? No, uno è estro, l'altro potenza pura. Claudio quando puntava l'uomo vai sicuro che andava al cross per Pulici e Graziani. 'I gemelli del gol' li ha inventati lui con i suoi cross. Era un fenomeno anche lui, però era più lineare non aveva la sua velocità. Avrebbe meritato qualcosa in più anche in Nazionale secondo me. Ma Meroni è unico e indimenticabile".