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Toro-Lazio, perché sì e perché no: Sarri soffre Juric ma ai granata servono guizzi

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il primo perché sì riguarda il Torino, che sta attraversando un lungo periodo senza sconfitte e in casa viaggia a gonfie vele. I granata sono reduci dalla preziosa affermazione contro il Lecce dopo due pareggi non troppo "simpatici" con Salernitana e Sassuolo. La classifica in chiave europea rimane piuttosto corta (il quarto posto dell'Atalanta è a nove lunghezze), quindi i granata hanno davvero una ghiotta opportunità, anche perché molte altre squadre impegnate nella lotta stentano (Napoli su tutti, ma pure Lazio e Fiorentina). La squadra di Juric non perde una partita dal 29 dicembre 2023, ha perso appena una gara delle ultime undici disputate. Ha tenuto la porta inviolata quattro volte nelle ultime sei uscite. E poi tra le mura amiche ha perso appena una gara in tutto il campionato a fronte di sei vittorie e cinque pareggi. Insomma, ci sono tanti aspetti che strizzano l'occhio ai granata.

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