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Toro-Lazio, perché sì e perché no: Sarri soffre Juric ma ai granata servono guizzi

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il primo perché no riguarda invece un problema abbastanza oggettivo del Torino di questa stagione: la fase di costruzione. Sono state infatti create sempre poche occasioni rispetto alle percentuali di possesso palla. Il guizzo finale è sempre stato il grande assente. In tal senso, il primo tempo del Lecce è stato nuovamente emblematico. Poche opportunità costruite, pochi gol all'attivo: l'assioma nel calcio è sempre lo stesso. In tre delle ultime sette giornate i granata non hanno segnato nemmeno un gol, quella con il Lecce è stata l'unica partita con più di una rete negli stessi 90 minuti delle ultime tre uscite.

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