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Torino, Cruciani: “La contestazione a Cairo? Legittima, ma senza senso”

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Giuseppe Cruciani commenta la delicata situazione che da tanto tempo anima l’ambiente granata e ha parlato delle contestazioni a Cairo
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Nel corso del podcast “Numer1”, Giuseppe Cruciani è intervenuto sulla delicata situazione che da tanto tempo anima l’ambiente granata: la contestazione della tifoseria del Torino nei confronti del presidente Urbano Cairo. Come nel suo stile, il conduttore de La Zanzara non ha usato mezzi termini, prendendo una posizione netta in difesa dell’operato del patron. “La contestazione a Torino è una cosa senza senso; c’è il diritto a contestare ovviamente il Torino e ognuno può fare quello che vuole, figuriamoci le manifestazioni, gli striscioni, le bandiere… quello che vogliamo. Ma come al solito le contestazioni vanno e vengono a seconda dei risultati, cioè sono figlie solamente dei risultati e basta. Cosa pretendono i tifosi del Torino? Che improvvisamente il Torino si trasformi nel Manchester City? Cioè improvvisamente lotti per lo scudetto?” Cruciani ha riconosciuto la legittimità della protesta, ma ha criticato la mancanza di coerenza e di prospettiva, sottolineando come spesso tali movimenti nascano solo dai risultati sportivi. “Certo, vorrebbero che la squadra lotti magari per un posto in Europa, è legittimo, ma cosa significa Cairo vattene? Non ha senso. Bisogna avere un’alternativa. Cioè, Cairo devi vendere a chi? Che non c’è nessuno!”. Nel suo intervento, il giornalista ha poi ricordato la situazione del club al momento dell’arrivo di Cairo, rivendicando i meriti di una gestione che, a suo giudizio, ha garantito stabilità a una società che rischiava il fallimento. “Al Torino Cairo ha dato stabilità a una società presa sull’orlo del baratro che stava fallendo; negli anni in cui Cairo è stato presidente, il Torino è stato sempre nella parte sinistra della classifica; negli anni precedenti, o era in Serie B o rischiava la retrocessione o addirittura è retrocesso. Ma di che stiamo parlando? Stiamo parlando di un presidente che ha amministrato bene la società, che ha fatto dei campionati decenti, certo non eccezionali, per cui trovo la contestazione assolutamente senza senso, legittima ma senza senso.