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Le operazioni di mercato: tre riflessioni su Tino Anjorin

Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Tino Anjorin è il sostituto di Ricci? Non esattamente. Lo è a livello numerico, visto che un'entrata bilancia un'uscita, ma non per quanto riguarda le caratteristiche tecniche. L'inglese infatti non è un classico regista, ma più un centrocampista box-to-box. Lo ha ribadito lui stesso in un'intervista concessa alla BBC sei mesi fa in cui gli è stato chiesto di esprimersi sul suo ruolo: "La mia posizione ideale sarebbe tipo quella del numero otto. Un po’ più avanzata rispetto al regista basso. Un centrocampista centrale che può andare su e giù per il campo, attaccare, inventare, essere creativo, ma anche tornare indietro, difendere e fare tutto il lavoro sporco. Sono un giocatore energico, esplosivo, con tecnica e mi piace andare in avanti, attaccare". È qui che divergono le strade di Ricci e Anjorin: l'inglese è un incontrista, l'azzurro è un regista puro. Il Toro dovrà valorizzare Anjorin per le sue qualità, senza provare a farne una copia di Ricci e tenendo conto di questa differenza che non è trascurabile.