Torino, gli aneddoti di Petrachi: “Quelle bombe carta, i ‘peones’, lo scouting e…”

"Cosa deve avere un giocatore dal punto di vista umano per convincere? "L'umiltà, ma con un po' di sana spregiudicatezza. Non è facile. Spiego meglio, un giocatore presuntuoso lo capisco subito e non mi piace. Non mi piace chi fa il fenomeno perchè nel calcio non esiste l'io ma esiste la squadra. Allo stesso tempo, serve personalità. Perchè la maglia del Toro pesa e ho visto elementi che in allenamento sono fenomeni ma in partita non riescono a rendere".

"Petrachi passa poi a parlare di come lavora il Toro sul mercato, con particolare attenzione sul comparto scouting. "Voglio spiegare il nostro lavoro a livello di scout. Il capo-scout è Antonio Cavallo, che ringrazio, un ex giocatore del Toro, con il quale condivido il lavoro di tutti i giorni. Poi c'è Volpecina, ex giocatore del Napoli, che dietro le quinte ci dà una mano, ed altri due-tre ragazzi che mandiamo in giro a lavorare. Certamente c'è una scrematura dei ragazzi che lui propone. E poi si passa a parlare con gli allenatori. Gli acquisti devono sempre essere condivisi dall'allenatore, perchè devono capire chi voglio portare e perchè. Ho fatto così con tutti gli allenatori che ho avuto. non ho mai fatto il fenomeno del tipo "Io ti porto i giocatori, poi vedi tu". Per me ci deve essere condivisione. Certo, a me piace andare a vedere i giocatori dal vivo. Lo step successivo è parlare di soldi, e andare dal presidente e proporgli questo investimento. Noi stiamo 24 ore su 24 a monitorare i campionati esteri. Certo, bisogna andare a monitorare i campionati giusti: difficile che in Romania o Bulgaria ci possano essere giocatori pronti. I campionati da seguire sono quello serbo, quello croato, quello polacco, quello svedese. Il campionato inglese? Ci sono tanti giocatori forti, ma costano tantissimo. C'è poi la regola degli extracomunitari che è un problema. Non ci fosse io starei sei mesi in Brasile. Lì c'è tanto di quel talento che sembra un giacimento di petrolio. Però c'è la regola dei due extra-comunitari all'anno che tocca rispettare".

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