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Torino, gli aneddoti di Petrachi: “Quelle bombe carta, i ‘peones’, lo scouting e…”

Redazione Toro News

Sul futuro del Toro: "Io voglio fare crescere il Toro e prenderci delle belle soddisfazioni. Come i tifosi hanno goduto tanto al San Mamès, ho goduto tanto anche io, al pensare da dove eravamo partiti. Quell'avventura ci ha fatto capire che possiamo stare nella griglia delle squadre che lottano tutti gli anni per arrivare in Europa. Certamente, ahimè, bisogna crescere come fatturato. Abbiamo già alzato il monte ingaggi, abbiamo alzato l'asticella del valore delle operazioni in entrata. Una cosa importante per me è avere al fianco Mihajlovic: uno che ha le mie stesse idee. Sa come inculcare nei giocatori l'idea di non partire mai battuti con nessuno. Con lui ho grande sintonia, lavoro molto bene con lui, spero possa rimanere a lungo con noi". 

"Dove si vede Petrachi tra cinque anni? "Non lo so, io sono un ambizioso per natura. Ma l'idea è tra cinque anni, quella di fare qualcosa di grande col mio Torino. A me non interessa andare in un grande club e fare magari la figura del pupazzo senza potere decisionale. Io voglio raggiungere dei traguardi col Toro e sapere di essermeli guadagnati. Credo che ognuno di noi debba essere sereno e voglioso di ciò che fa. E dopo tutti questi anni posso dire che questo è il mio Torino. Siamo parlati dalle bombe carta e siamo cresciuti di anno in anno. Un giorno un tifoso mi disse: te ne devi andare. Io risposi: vinco e me ne vado. Non ho ancora vinto nulla, non mi riferivo a un campionato di Serie B. Io spero che, quando andrò via dal Torino, sarò ricordato per avere vinto qualcosa. Ho il mio modo di essere e il mio modo di lavorare, senza clamori, senza chiacchiere. Mi piace lavorare e stare sul pezzo, per raggiungere i miei obiettivi.  Certo, ci vuole anche un po' di fortuna, ci vuole anche che gli arbitri ci diano quello che ci spetta invece che toglierci. Io, in sette anni, l'unica partita che ricordo in cui il Toro ha avuto un mezzo favore arbitrale è stata quella col Crotone di quest'anno, con Belotti che ha segnato in fuorigioco. Tante volte, gli arbitri mi hanno fatto arrabbiare. Penso al gol di Maxi Lopez a Palermo. Era regolare e se non ce lo avessero tolto, saremmo tornati in Europa..."

 

 

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