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Torino, gli aneddoti di Petrachi: “Quelle bombe carta, i ‘peones’, lo scouting e…”

Redazione Toro News

 Scatto di Chiara Brunero

"Perchè i vari giocatori protagonisti di cessioni eccellenti, andati via dal Toro, non hanno avuto successo? "Qui c'è l'ideale per rendere al meglio. in città si vive benissimo. Il tifoso non è ingombrante ma discreto, ti fa capire il senso di appartenenza ma non ti sta appiccicato. Il tifoso vuole che fino alla fine dai l'anima, con i limiti tecnici in secondo piano. Poi c'è una società che sta dietro su tutto, sempre pronta a soddisfare le capacità. Immobile al Dortmund: in una situazione come quella chi ti segue? Chi ti sta dietro? Alle prime difficoltà sei destinato a soccombere a meno che hai una struttura mentale tua, in grado di abituarti alla cultura e alla lingua. Qui la società è presente su tutto. I giocatori alzano la mano e siamo disponibili su ogni tipo di problema. Il figlio sta male? Mandiamo in tempo zero il pediatra a casa. Altrove non è così. A Immobile avevo detto di rimanere ancora una stagione, che non era il caso di andare a Dortmund. Lo stesso per El Kaddouri: voleva andare via perchè si sentiva legato dai tatticismi di Ventura. Ha fatto un percorso inverso, una parabola discendente. L'unico di cui non mi sarei aspettato che potesse trovare difficoltà era Darmian, che ha contenuti morali importanti. Ma il Manchester United non ha problemi a mettere soldi per un altro giocatore, se ti vede ancora non pronto per giocare a certi livelli. Per loro venti milioni, sono come 200.000 Euro per il Torino". 

"Non si poteva non toccare l'argomento Belotti, con la clausola rescissoria da 100 milioni. "Un'idea geniale di Cairo. La clausola ha collocato il ragazzo in una fascia di giocatori di un certo livello. E poi ha dato importanza a un giocatore che, per molti, non ne aveva. Voglio sottolineare che la clausola avrebbe potuto mettere pressioni a tanti giocatori, ma non a Belotti, che da quando è stata stipulata la clausola, ha fatto ancora meglio di prima. E' vero, nel calcio di oggi i valori sono dopati, a causa di capitali che sono arrivati dalla Cina e dall'America, ma anche a causa dei diritti televisivi. A questo proposito voglio sottolineare che in Italia siamo molto indietro rispetto agli altri paesi. Si parla tanto del miracolo Leicester, ma vorrei fatturare quello che fatturano loro... Magari qualcosa di più potrei fare". 

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