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Il Toro fatica a carburare e passa addirittura in svantaggio al 35’ quando Popescu trova il jolly con un calcio di punizione deviato da De Ascentis. Nella ripresa il Toro tira fuori l’orgoglio e inizia a premere con più convinzione. La punizione di Maspero è un cioccolatino per Ferrante la cui girata a colpo sicuro trova la deviazione di Giacomazzi che manda il pallone a sfiorare il palo quanto erano tutti pronti a esultare. L’appuntamento è rinviato di qualche minuto quando un lunghissimo rinvio di Bucci, deviato di testa da Lucarelli, si trasforma in assist per Franco che improvvisa il colpo dello scorpione per pareggiare.
La partita diventa divertente con occasioni da ambo le parti: Vugrinec e Cimirotic non riescono a gonfiare la rete a pochi passi dalla porta, poi Lucarelli, smarcato da un colpo di testa di Franco, controlla di petto, ma sparacchia alto da ottima posizione continuando a mancare l’appuntamento con la rete che gli manca da Toro-Lazio. Al 95’ succede di tutto: prima Galante centra il palo e poi Cimirotic conclude in curva dopo un incredibile slalom. La partita finisce e nonostante il pareggio il Lecce retrocede matematicamente fra i cadetti. Riprenderà subito l’ascensore e regalerà un paio di stagioni memorabili in massima serie con Delio Rossi prima e Zeman poi.
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Non è stata una gara da annali, ma comunque chi è stato presente si è portato a casa quella pettorina come ricordo di un grande momento di tifo beffardo. La mia è rimasta piegata in garage per una decina d’anni, poi, improvvisamente, è sparita. Non so se l’ha buttata per sbaglio mio padre, non so che fine abbia fatto, ma non c’è più. Peccato. Maledetti traslochi.
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