Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

Il Granata della Porta Accanto

Casadei, la vittoria di Pirro di Cairo

Casadei, la vittoria di Pirro di Cairo - immagine 1
Il Granata della Porta Accanto/Il giovane centrocampista del Chelsea soffiato alla Lazio, ma Lotito resta un "gigante" rispetto al nostro presidente...
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Mentre Vanoli e la squadra continuano a fare piccoli miracoli, in questo caso strappando un punto d'oro a Bergamo contro una delle squadre più forti di questi ultimi anni, allungando la striscia di imbattibilità che dura da ben sei partite, la società gongola per gli acquisti di Elmas e Casadei. Per la carità, due ottimi innesti per i quali vanno fatti i complimenti a chi li ha presi, due buonissimi giocatori con un solo difetto: non sono quell'attaccante che il mister chiede da ottobre scorso. E visto che siamo a poche ore dalla chiusura del mercato di riparazione (una volta si chiamava così, poi il termine riparazione è caduto nel dimenticatoio, eppure il senso di questa sessione è proprio quello) ci risulta veramente incomprensibile come l'obbiettivo numero uno per rinforzare la rosa del Torino sia passato in cavalleria con sconcertante nonchalance.

Nessuno mette in dubbio la bontà delle due operazioni, ma come spesso accade al Torino, si vede più un senso di opportunità colta piuttosto che la concretizzazione di una progettualità vera. Oddio, forse su Casadei la progettualità c'è e non è di quelle che piacciono a noi tifosi: era necessario vedere lungo e pensare ad un sostituto per Ricci, probabile futuro uomo mercato la prossima estate, e il giovane talento ex Inter preso dal Chelsea corrispondeva al profilo migliore, specialmente perché papabile di nuova futura plusvalenza, sebbene da dividere in parte con il club londinese. Quindi se per Elmas si è optato per un prestito secco preludio di un improbabile riscatto, per Casadei l'investimento è stato fatto davvero, in parte per ragioni tecnico/sportive (sostituire la futura partenza di Ricci), in gran parte per motivazioni legate al bilancio e alla doppia plusvalenza che la società spera di fare con Ricci e, più avanti, appunto con lo stesso Casadei. Ecco quindi che vantarsi dell'acquisto di Casadei è un po' fine a sè stesso, se consideriamo il punto di partenza sul quale si fondava il presunto mercato del Toro: serviva un attaccante, ma con la scusa del recente cambio di modulo sono arrivati due giocatori che poco hanno a che fare con la necessità di colmare quell'enorme lacuna lasciata dall'infortunio di Zapata.

Un altro aspetto folcloristico legato all'acquisto di Casadei è sicuramente la scia di polemiche che la scelta del giocatore di andare al Torino ha lasciato presso i tifosi della Lazio, club che aveva in tutti i modi cercato di soffiarlo ai granata. I supporter biancocelesti sono infuriati contro Lotito, da sempre soprannominato "lotirchio" per la poca propensione a spendere di cui viene accusato. Lotito è costantemente contestato dalla tifoseria laziale per i suoi modi "poco democratici" nel gestire il club: una situazione apparentemente simile a quella vissuta da noi tifosi granata con Cairo, con una "piccolissima" differenza: i risultati sportivi! La Lazio è stata l'unica società assieme a Napoli e Roma a vincere qualcosa oltre alle tre "strisciate" (Juve, Milan e Inter) in questi ultimi vent'anni. È quasi sempre ai piani nobili della classifica e partecipa alle coppe praticamente ogni anno. Il Toro invece? Inutile ricordarlo.

Tra Cairo e Lotito non corre buon sangue e sicuramente ci sarà stata doppia soddisfazione da parte del nostro presidente nel soffiare Casadei all'odiato collega, ma la realtà parla di una classica vittoria di Pirro: Lotito è un gigante al confronto di Cairo per quanto riguarda la gestione di un club sportivo. Lo farà con metodi discutibili che non piacerebbero nemmeno a noi tifosi del Toro se fosse lui il nostro presidente, ma ha sempre avuto ben chiaro che i risultati sono importanti perché generano comunque ritorni sia di immagine che economici ed infatti ha sempre lavorato per vincere e stare in alto. Di Cairo non si può dire altrettanto. E intanto la Lazio pur senza essersi rinforzata a gennaio è in zona Champions, noi a metà classifica ma con un margine appena appena tranquillizzante sulla terz'ultima (7 punti). Vedremo sul gong se la società avrà la forza e la voglia di prendere comunque ancora una punta. Altrimenti occorrerà sperare che il buon cammino intrapreso dai ragazzi di Vanoli da Natale ad oggi non patisca altri drammatici arresti come successo tra ottobre e novembre e ci conduca quanto prima alla salvezza.

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.