Vuoi vedere che, finalmente, abbiamo un obiettivo in questa stagione incolore? Domenica sera va in scena l'ultima di campionato al Grande Torino contro la Roma, che si sta giocando la Champions: è a un punto dalla Juve, che va a Venezia, con i lagunari con un piede e mezzo in B. Ormai ci abbiamo (quasi) fatto l'abitudine: tre sconfitte nelle ultime quattro partite, undicesimo posto a -21 dalla zona Europa e a -5 dall'ex obiettivo (si fa per dire eh!) decimo posto, saldamente nelle mani del Como. Perderne un'altra potrebbe contribuire al mancato raggiungimento dell'obiettivo dei gobbi. Magra consolazione, direte voi. Scherzi a parte, ma forse non troppo, ci sono squadre che, a fine stagione, anche senza avere obiettivi di classifica, combattono e fanno sudare il risultato a qualsiasi avversaria, senza guardare in faccia a nessuno. Lottano e fanno sgambetti, o almeno ci provano. E poi c'è il Toro. Intendiamoci, essere giocatori scarsi non è una colpa, ma essere poco professionali sì. Mancare totalmente di impegno, di grinta, di cuore Toro, sì.


la scossa granata
Perdiamo anche l’ultima per fare lo sgambetto ai gobbi. Si scherza, ma non troppo
Questo finale di stagione si sta rivelando semplicemente indegno per i colori granata e al limite dell'offensivo nei confronti dei tifosi. Ci mancava anche l'umiliazione ricevuta anche da parte di Giampaolo nella partita di Lecce. Zero tiri in porta in una ripresa allucinante, contro una squadra che sta facendo di tutto per salvarsi e che voleva fortemente, lei sì, il risultato. La verità, purtroppo, è che anche mister Vanoli, dopo aver fatto scelte importanti per riprendere la carreggiata corretta, non è più riuscito a infondere l'orgoglio granata e la professionalità necessaria ai propri giocatori, molti dei quali scendono in campo da troppe giornate in infradito, consapevoli che il loro futuro non sarà granata o, peggio, desiderosi di andare via. Le motivazioni le trovano i giocatori, certo, ma una buona parte anche dal contesto che li circondano, a cominciare dalla Società e dal mister. Il quale, post Lecce-Torino lo ha in parte riconosciuto: "Dispiace, abbiamo buttato via la seconda parte di stagione importante. Dobbiamo capire. Ora pensiamo a dare il massimo contro la Roma. Stasera siamo partiti con ordine, poi il gol subito ci ha fatto perdere le distanze e la fluidità di gioco".
Penso e temo ci sia in realtà ben poco da capire. Occorre ricostruire il Toro, partendo da poche certezze, prendendo giocatori motivati e adatti al gioco dell'allenatore, facendo andare via tutti quelli inadatti o inadeguati. Facile a dirsi, lo so. Ma occorre davvero una scossa. Segnali positivi, invece, continuano ad arrivare dai giovani. Anche nella serataccia in Salento si sono viste cose buone dai ragazzi ex Primavera, Perciun e Cacciamani. Poi, unica bella notizia, il Toro Under 18, guidato prima da Fioratti (passato ad allenare la Primavera) e poi da Vegliato, ha chiuso la regular season al 2° posto dietro alla Roma e si giocherà ora il sogno scudetto ai playoff partendo dalle semifinali (il 10 giugno vs Cesena o Lazio). Ricostruiamo da qui. Per il bene del Toro. E anche di noi tifosi.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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