Negli ultimi mesi abbiamo costantemente riconosciuto i progressi dei ragazzi di Vanoli e, soprattutto, i suoi. Ma non c'è dubbio che nelle ultime partite la musica sia cambiata. Lo abbiamo già sottolineato: senza motivazioni date da potenziali traguardi, è calata l'ambizione, è sparita la fame e la voglia di vincere. Anche negli ultimi due match, pur con risultati opposti, la situazione, purtroppo, è stata questa. Ora, però, siamo nella settimana del 4 maggio e sarebbe bene ricordare a tutti che un atteggiamento come quello delle ultime partite non è accettabile. Certo, con l'Udinese era "più facile" mentre il Napoli è una squadra nettamente più forte. Ma la verità è che non abbiamo combattuto. Non abbiamo messo grinta. Non si è visto nemmeno lontanamente il cuore Toro. Probabilmente l'ultima delle partite giocate "veramente" dal Torino è stata quella a Roma con la Lazio. A Napoli Meret è rimasto disoccupato: zero tiri in porta.
LA SCOSSA GRANATA
Toro: cambia atteggiamento. E non solo perchè è la settimana del 4 maggio
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A parole possiamo avere tutte le migliori intenzioni del mondo, ma poi in campo la squadra ha ormai un atteggiamento vacanziero. Unica scusante: a Napoli mancavano Ricci, Vlasic e Lazaro (questi ultimi in campo solo 30 minuti), probabilmente i migliori del girone di ritorno. Ma l'atteggiamento è anche dettato dal modulo difensivo di Vanoli, che ha inspiegabilmente ripiegato sul vecchio, e fallimentare, 3-5-2. Come può pensare di costruire qualcosa con questo 11 iniziale? La difesa a 3 speravamo di non doverla più vedere, avendo a disposizione i giocatori per restare a 4 dietro. Tameze più Linetty a costruire a centrocampo è faticoso, soprattutto se hai Ilic in panca. Intendiamoci, il Napoli è più forte del Toro e ha meritato di vincere, pur facendo appena tre tiri in porta e due gol grazie al mostruoso McTominay. Ma Vanoli gli ha regalato il 3-5-2 (peraltro pure finto in attacco), quando aveva i giocatori per il 4-2-3-1. Ai granata, senza Ricci, Vlasic e Lazaro mancano regia al fosforo, i guizzi e le verticalizzazioni. Davanti, Adams si è mangiato un gol clamoroso solo davanti al portiere ed Elmas era fuori ruolo. Stupiscono anche alcuni cambi: Lazaro sostituisce Biraghi a sinistra quando sulla destra c'è Pedersen che fa sistematicamente solo passaggi indietro. Perdi 2-0 e lasci in panchina Sanabria per far entrare ancora Karamoh che perde palloni e non vede mai la porta.
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Note positive si riscontrano solo nella partita con l'Udinese, pur se noiosa e con alcuni rischi, sventati da un ottimo Vanja Milinkovic-Savic: Adams che segna con freddezza il suo nono gol, il primo gol in Serie A di Dembelè e l'esordio di Perciun. Vedere in campo tre ex ragazzi della Primavera, Perciun, Dembelè e Gineitis è stata una bella cosa. Aspettando Njie e Savva, rientrati dai brutti infortuni, Gabellini, ormai spesso convocato, Ciammaglichella, in rete con la Ternana, e Dellavalle che brilla a Modena. Forza che c'è parecchio di buono sul quale costruire il nuovo Toro.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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