Si vede bene infatti come l’azione preferita dal Torino sia il lancio lungo a saltare il centrocampo, ma il Crotone non faceva il pressing alto, era ben chiuso e molto basso, gli spazi alle spalle non c’erano, e dunque i lanci lunghi oltre la difesa (più di dodici) sono stati facile preda della retroguardia schierata avversaria. Circa venti, invece, sono state le palle perse per errori tecnici. Mentre le azioni più interessanti sono state il lancio di Ansaldi nello spazio per Zaza, un ottimo uno due Zaza-Rincon, una bella combinazione Mandragora-Zaza-Lukic, ancora un lancio di Mandragora per Bonazzoli con difesa alta, un bel passaggio in verticale di Verdi nello spazio per Gojak che in area tira fuori, ancora un ottimo lancio di Rodriguez per Vojvoda. Sono dell’idea che comunque il calcio costruito con lanci lunghi è ancora più difficile del gioco palla a terra, perché la squadra si allunga, quindi bisogna correre molto per dare densità intorno alla palla e alla fine si perde in lucidità, ma questa è un’opinione personale. Di fatto però le occasioni create sono state poche.
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Per quanto riguarda la fase difensiva, i granata hanno fatto molto bene nel primo tempo, eccezion fatta per un rigore assurdo e tre tiri di cui due da ripartenze. Nel secondo tempo, invece, la difesa ha perso alcuni duelli fisici e soprattutto si sono persi gli avversari da parte dei centrocampisti (problema che il Torino si porta dietro da diverso tempo) in alcuni inserimenti dalle retrovie. Inoltre, in alcune situazioni sono venute a mancare le marcature in area sui cross.
In conclusione ci tengo a ringraziare le persone che seguono la rubrica, leggo con molto piacere i vostri commenti e spero di riuscire a far comprendere maggiormente i principi di gioco che stanno alla base di certe giocate. Un lettore aveva perfettamente spiegato il concetto di palla coperta, ovvero si intende coperta una palla che non può essere calciata avanti per la presenza frontale di un avversario a circa un metro o meno, scoperta quando l’avversario è più indietro e quindi la palla può essere calciata avanti.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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