Anche contro grandi squadre il Torino può giocare bene e provare a vincere, ma contro l’Inter di conclusioni in porta ricordo un tiro di Verdi, un colpo di testa di Lyanco che colpisce il palo, un tiro di Mandragora nel secondo tempo e naturalmente il gol di Sanabria in mischia. Eppure questi giocatori sono in grado di esprimere un gioco con continue triangolazioni, palle giocate avanti rasoterra con coraggio (e non sempre indietro!), giocatori in movimento, smarcamenti tra le linee, continui rimorchi a chi riceve di schiena per mandare gli esterni nello spazio. Ansaldi, Murru, Singo, Vojvoda sono esterni veloci che se attaccano lo spazio diventano micidiali in corsa, non da fermi, vanno quindi serviti dopo un’imbucata, uno scarico su Verdi o Baselli o Mandragora e questi, con la tecnica che li contraddistingue, possono mandare gli esterni in porta, non solo al cross.
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Sanabria è poi un giocatore tecnico al quale si può chiedere tranquillamente di uscire a ricevere tra le linee e un attimo dopo attaccare lo spazio dopo smarcamento “a mezzaluna”. In coppia con il miglior Belotti, Sanabria può sfruttare gli spazi che la punta granata gli crea attirando a sé più di un difensore, cercando di giocare di squadra e non individualmente. Ci vuole un gioco veloce, la palla non deve mai essere ferma nello stesso posto per più di due secondi, bisogna che i giocatori creino un vortice di movimenti che disorienti gli avversari. Molti criticano Linetty, ma è l’unico giocatore che su uno scarico si butta dentro, peccato che chi riceve lo scarico anziché mandarlo, giochi dietro: emblematica l’azione al minuto 79.11. Memorizzate quest’azione, sarà quella che il Sassuolo domani farà non una, due, tre volte ma decine e decine di volte. Gli interpreti per questo gioco al Torino ci sono, ora sono necessarie le esercitazioni quotidiane e un lavoro maniacale sulla testa dei giocatori convincendoli che è questo l’unico tipo di gioco moderno efficace che fa vincere le partite.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
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