Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

EDITORIALE

Belotti e Bremer: quanto sarebbe bello se…

Belotti e Bremer: quanto sarebbe bello se… - immagine 1

Sì, sarebbe bello se Bremer e Belotti si convincessero che il Torino può ancora fare al caso loro

Gianluca Sartori

Quanto sarebbe bello se Gleison Bremer e Andrea Belotti trovassero nel Torino la squadra giusta per le rispettive ambizioni. Il derby pareggiato contro la Juventus, se da un lato lascia l’ambiente granata assolutamente soddisfatto per il livello della prestazione offerta dalla squadra di Juric (ma un po’ meno per il risultato: portare via una vittoria, per il Torino, non era certo impossibile), dall’altro porta con sé un inevitabile velo di malinconia al pensiero che i due uomini derby dell’Allianz Stadium potrebbero non far parte del futuro granata. Bremer è stato ancora una volta sontuoso e ineccepibile per come ha anestetizzato Vlahovic, che è stato appena pagato 75 milioni. Non certo l’unico attaccante che ha assaggiato quest’anno le maniere forti del totem brasiliano. Il Gallo, appena rientrato da un infortunio, ha giocato una partita da protagonista e ha siglato un gol bello e importante, che entrerà a far parte della sua cineteca personale.

Sì, sarebbe bello se Bremer e Belotti si convincessero che il Torino può ancora fare al caso loro. Gleison di questo passo può conquistare la Nazionale brasiliana: lo può fare se continuerà a giocare da titolare e il sistema di Juric esalta le sue doti. Al contempo, Belotti in questa squadra può tornare un centravanti da 15-20 gol a stagione. Solo gli infortuni, probabilmente, gli hanno impedito di avvicinarsi a quei livelli anche quest’anno. Detto questo, occorre essere realisti e dire che il Torino è chiamato in questi mesi a costruire un’intelaiatura tale che possa risentire il meno possibile della possibile partenza di questi due pezzi da novanta. In tal senso, il derby ha confermato che Juric è sulla buona strada: al netto di giornate più o meno buone, il Torino è squadra che unisce personalità e aggressività, che non sa cosa sia il timore reverenziale e che ha ancora molti margini di miglioramento. E allora l’ottimismo sulle prospettive di questo Torino è giustificato, con o senza Bremer e Belotti.

tutte le notizie di