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L'Editoriale

Un derby da giocare con più coraggio

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Nella ripresa contro il Pisa ci si poteva aspettare qualcosa in più. L’impulso a osare deve venire anche dalla panchina
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Non è mai scontato né banale recuperare in Serie A una situazione di 0-2 interno. Per questo va sicuramente apprezzata la reazione del Torino che, sul finire del primo tempo, ha procurato almeno un punto contro il Pisa. Resta però il fatto che, se si vuol cercare un salto di qualità, partite così vanno vinte. Come non c’erano motivi per lasciarsi andare alle celebrazioni dopo gli otto punti in quattro partite affrontando Lazio, Napoli e Bologna, così sarebbero ingenerose critiche dopo il pareggio contro il Pisa. Tuttavia, chi vede il bicchiere mezzo vuoto è giustificato perché, dopo un primo tempo concluso in quel modo, ci si poteva aspettare che la ripresa fosse approcciata con lo stesso spirito arrembante, alla ricerca di tre punti che non erano impossibili da conquistare se si considera che nei primi 45’, pur prendendo due gol, il Torino avrebbe potuto segnarne quattro, perché il dominio era stato piuttosto evidente.

La sensazione è che in certe occasioni manchi un filo di coraggio in più per premiare maggiormente una squadra che sta migliorando sotto diversi punti di vista, dal gioco al carattere. Coraggio che deve arrivare anche e soprattutto dalla panchina, se è vero che ultimamente nei secondi tempi Baroni spesso ha fatto ricorso a cambi conservativi. Evidentemente il tecnico non si fida ancora degli equilibri tattici della squadra. Ma spesso vince chi osa, nella vita come nel calcio; accontentarsi dello scampato pericolo, certe volte, non basta. E il derby sarà da giocare così, con la voglia di andare oltre ai propri limiti.