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Sotto la lente: Torino-Salernitana

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Il Toro si stoppa e pareggia a reti bianche in casa contro una Salernitana molto abbottonata: ecco l'analisi tattica
Francesco Bonsi

Dopo una convincente vittoria a Cagliari, il Torino inciampa davanti ai propri tifosi contro la Salernitana, che riesce a strappare uno 0-0. Questo risultato non può lasciare soddisfatto il popolo granata, che al di là del risultato, ha di nuovo assistito ad una partita davvero poco coinvolgente, sotto ogni punto di vista. Se contro il Cagliari Juric sembrava aver trovato una soluzione contro le difese chiuse, in questa partita sembra essere caduto di nuovo in questo loop di partite povere di gioco, come contro il Verona, l’Udinese e più recentemente il Genoa.

Come contro la Roma, Inzaghi ha schierato la propria squadra col 3-4-2-1, ma questa volta, al posto di una punta di ruolo, c'era Kastanos, che si è posto alle spalle di Tchaouna e Candreva. Il Toro è sceso in campo con gli stessi 11 visti a Cagliari, eccetto Sazonov, che è stato inserito al centro della difesa per sostituire l'infortunato Buongiorno.

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Il primo quarto d’ora di buon livello

I primi 15 minuti di gioco sono stati di buon livello, la squadra sembrava aver preso la giusta rotta, dato con buona fluidità riusciva ad occupare bene gli spazi e valicare il blocco basso avversario. In fase di costruzione, per via dell’assenza di Buongiorno, la struttura è rimasta invariata, quando invece eravamo soliti vedere Buongiorno spostarsi a centrocampo. Per superare la pressione dei 3 attaccanti avversari, veniva utilizzato il principio del terzo uomo, con Sazonov che scaricava al centro su Ricci, il quale andava poi a cercare Tameze in posizione laterale.

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Lo sviluppo veniva indirizzato sulle catene laterali, dove anche in quella zona, veniva ben utilizzato il principio del terzo uomo per trovare il giocatore libero.

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Le due mezzali si aprivano costantemente per costituire una catena, soprattutto Ricci, che ha svolto bene questo lavoro nei primi 10 minuti. Nella seguente immagine vediamo che si inserisce nel mezzo spazio destro, accoppiandosi col difensore avversario e liberando di fatto Vlasic, che arriverà poi sul fondo per mettere il cross.

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A volte queste zone non erano facili da varcare, quindi si poteva optare per il cambio gioco passando da Sanabria per il centro, che si staccava bene dalla marcatura per ricevere.

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Invece Zapata è stato collocato nel mezzo spazio sinistro, agendo quasi come ala sinistra nei tre davanti. L'obiettivo era quello di sfruttare la sua rapidità in una zona più esterna.

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Il calo e il secondo tempo senza idee

Dopo questo primo quarto d'ora di buon livello, il Torino è diventato troppo prevedibile. La Salernitana ha preso le giuste contromisure per bloccare definitivamente il gioco granata: Maggiore si è abbassato per marcare a uomo Sanabria, mentre Basic ha marcato a uomo Ricci, assorbendo i suoi inserimenti sulla corsia di destra. Il primo tempo si è concluso a reti bianche, dato che il Toro non è più stato in grado di creare occasioni, ma nel secondo tempo le cose non sono cambiate, o almeno non per il meglio. Le uniche occasioni sono arrivate su calcio piazzato, con l'inserimento anche di Pellegri che poteva dare più peso offensivo, ma evidentemente è stato troppo poco per pensare di infastidire quella che è la peggior difesa del campionato.

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