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Berretti, le pagelle del Torino: Garetto il migliore, che gol Ibrahimi

Le pagelle / I voti dei granata dopo la vittoria contro il Sassuolo che vale la finale Scudetto

Gianluca Sartori

Termina Torino-Sassuolo: la Berretti del Torino si qualifica per la quinta finale Scudetto negli ultimi sette anni superando gli emiliani per 4-1 al Comunale di Grugliasco.Di seguito le pagelle dei protagonisti granata del match.

LEWIS 6: un po' grezzo ma tutto sommato efficace, sebbene non sia parso irreprensibile in occasione del gol subito.

BONGIOVANNI 6.5: stantuffo sulla destra, puntuale in fase difensiva ma anche nell'accompagnare l'azione. Bella metamorfosi: da attaccante esterno a giocatore di tutta fascia.

SINIEGA 7: dietro non sbaglia nulla, poi chiude la partita con un bellissimo gol.

LEGGERO 6.5: il capitano gioca una gara senza fronzoli, peccato subito per il gol subito.

ENRICI 6.5: tra i compagni è l'unico ad aver accumulato una buona quantità di gare in Primavera, mette al servizio dei compagni la sua sicurezza.

RICOSSA 6.5: corre tanto, si spende e non molla mai, così il Toro a sinistra non soffre.

GARETTO 7: probabilmente il miglior granata, intelligente e capace di giocare con qualità. Mezzala interessante che probabilmente vedremo in Primavera il prossimo anno. (42' st FIORIO ng)

SANDRI 6: qualche buona intuizione, ma non riesce a sfruttare al meglio la sua qualità e in fase difensiva a tratti deve rincorrere. (29' st LAURENZI 6)

NIANG 6.5: la scommessa nigeriana di Bava dimostra di poter giocare da titolare, una buona quantità di giocate utili e la sponda per il gol del vantaggio di Garetto. (39' st MONTENEGRO ng)

KONE 6: lo si vede più in fase difensiva che in fase offensiva, probabilmente è quello che gli ha chiesto Capriolo

MOREO 6.5: puntuale sottoporta, fa quello che deve: il suo gol porta il match dalla parte granata.  (29' st IBRAHIMI 6.5: bellissimo gol che sostanzialmente chiude la partita).

All. CAPRIOLO 7: bella soddisfazione per il mister torinese, che traghetta meritatamente in finale i suoi ragazzi al termine di una bella stagione, dimostrando che un campionato con 22 partite in 24 gare non era solo frutto della mediocrità degli avversari.