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Dal timore all’ambizione: Primavera, è tutto un altro derby

Giovanili / 46 giorni dopo, ogni cosa è cambiata: non la voglia di prevalere

Nikhil Jha

"Ne è passata di acqua sotto i ponti, dall'ultimo derby Primavera giocato da Torino e Juventus sul campo di Vinovo. Correva il 14 ottobre, 46 giorni e 6 turni di campionato fa. Se in termini cronologici l'intervallo è piuttosto ristretto, molto di più tempo sembra passato osservando come erano e come sono cambiati ora granata e bianconeri. Due squadre in difficoltà all'epoca, due tra le compagini più in forma del momento oggi.

"DA DERBY A DERBY - È vero, la sconfitta di domenica contro l'Inter ha frenato la striscia positiva del Torino, ma i granata anche sul campo di Sesto San Giovanni hanno dimostrato di avere quella fiducia evocata anche da Coppitelli - atteggiamento che, a detta del tecnico, ha spesso portato i granata a cercare troppe soluzioni individuali nel corso del match contro i nerazzurri. Ma quella fiducia affonda le sue radici proprio nella stracittadina d'andata di campionato, quando i granata, reduci da una sconfitta assurda come quella patita contro il Verona (quando due espulsioni, di cui una inesistente, tagliarono le gambe a Butic e compagni), rialzarono la testa contro una Juve in netta difficoltà, imponendosi per 2-0 grazie alle reti di De Angelis e dello stesso Butic.

"QUI JUVE - Ora le due squadre hanno salutato la zona playout che pericolosamente occupavano per rilanciarsi verso l'alto e puntare con decisione alle posizioni che consentono l'accesso ai playoff scudetto. Se infatti il Torino è riuscita a venire a capo delle sfide con Fiorentina, Chievo e Udinese, anche il gruppo di Dal Canto ha saputo rialzarsi. Decisivo, in questo senso, è stato l'apporto di Pjaca, lungodegente classe '95 prestato dalla prima squadra per tornare a mettere minuti nelle gambe dopo lunghi mesi fuori per infortunio, decisivo nelle sfide contro Milan (gol partita su punizione) e Sassuolo (due assist).

"CHE INCROCIO - Da sfida per ritrovare un'identità, il derby di Coppa Italia si trasforma in un'occasione per mandare un segnale forte a tutto il campionato, oltre che a legittimarsi come contendente al successo della seconda competizione nazionale. Insomma, niente di meglio rispetto a quello che potevano chiedere Torino e Juventus. Due squadre trasformate e ora finalmente ambiziose, che sono pronte a regalare tutto un altro spettacolo.