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Torino, il coronavirus e la Primavera: quale futuro per i giocatori?

Massimo Bava, Responsabile del Settore Giovanile del Torino

Il tema / L’interruzione del campionato ha impedito ai giocatori di Sesia di crescere e mettersi in mostra: non saranno in tanti a sbarcare nel professionismo

Gianluca Sartori

I giocatori del Torino Primavera si interrogano sul futuro. Gran parte di loro sono fermi da mesi (eccezion fatta per qualche elemento chiamato da Longo ad allenarsi con la prima squadra) e ora per molti il futuro è un rebus. Un po’ per l’interruzione del campionato, fermatosi definitivamente (anche se ancora manca l’ufficialità) a marzo, un po’ per il fatto che fino ad allora la squadra non ha condotto certo una stagione strepitosa (al momento dello stop si era in zona playout), molti giocatori non hanno potuto crescere e mettersi in mostra come avrebbero potuto. Questo potrebbe avere delle conseguenze sul numero di giocatori che potranno sbarcare nel professionismo in estate.

Ogni anno, infatti, il Torino è solito piazzare almeno una dozzina di giocatori tra Serie B e Serie C, dando senso compiuto alla missione fondamentale di un vivaio: la creazione di calciatori professionisti. In questo 2020, per le cause elencate prima, potrebbero essere ben pochi i giocatori con un mercato tale da potersi garantire già dal 2020/2021 l’esordio tra i “pro”. Non sarà una sorpresa se molti ragazzi dovessero ripartire dalla Serie D o dalla Primavera 2, insomma. Si tratta di una delle conseguenze derivanti dallo stravolgimento dettato dal coronavirus. Detto ciò, va anche detto che qualche richiesta (soprattutto dalla Serie C) sta comunque arrivando, specie per gli elementi della leva 2000 come Onisa e Gonella. A breve saranno esaminate dal responsabile del settore giovanile, Massimo Bava.