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Torino Primavera, la salvezza dopo tanti errori: ripartire da competenze e strutture

Torino Primavera, la salvezza dopo tanti errori: ripartire da competenze e strutture

Il settore giovanile e la Primavera devono ripartire da Bava, che senza interferenze può fare un ottimo lavoro e poi si riportino i giovani al Filadelfia

Roberto Ugliono

La Primavera del Torino alla fine si è salvata. Questa è la notizia più importante, perché la permanenza nel Primavera 1 sembrava quasi un miraggio. L'impresa di Coppitelli è evidente, ma non va vanificata. L'importanza dell'obiettivo raggiunto è semplice: giocare un Primavera 1 o 2 ti dà la possibilità di attirare giocatori più o meno importanti. Per questo, nonostante le ultime due stagioni siano state avare si soddisfazioni, il fatto che il Torino possa ancora giocare nella massima divisione della categoria è di vitale importanza. Ma è bene ripetersi: non va vanificato il grande sforzo di Coppitelli e dei suoi ragazzi.

DIVISIONE POTERI - Il primo errore da non ripetere è quello più semplice: suddividere bene le competenze nell'organigramma societario. Aver dato la Primavera a Vagnati, quando in società c'era già un esperto come Bava è stato un errore. Il ds ha portato all'inizio un allenatore non adatto e ha voluto portare anche una serie di giocatori che alla fine non erano da Toro (Horvath su tutti). Bava dal canto suo ha già ampiamente dimostrato di essere uno dei migliori della categoria. Quindi sarebbe bene che il Toro Primavera riparta da lui. La scelta di riportare Coppitelli è stata azzeccata, ora si deve permettere ai due di poter continuare a lavorare insieme, visto che hanno già saputo togliere qualche soddisfazione ai granata (Coppa Italia e Supercoppa).

STRUTTURE - Poi c'è l'altro tema ed è il più complesso: quello delle strutture. La prima cosa da dire è che la Primavera del Torino non può non giocare al Filadelfia. Quell'impianto è stato in passato un valore aggiunto per i giovani granata, perché simbolo della tradizione e perché trasuda dei valori che un giocatore del Toro deve avere. Chiaramente potrà sempre capitare che - in base agli impegni della prima squadra - la Primavera debba temporaneamente lasciare l'impianto, ma questo non può essere la regola. Poi c'è un'altra struttura che serve: il Robaldo. Il gap con le altre società esiste proprio perché il Torino ha giovanili sparse per tutta la città e questo è inconcepibile. Quella granata deve essere una società che punti a far crescere ragazzi sin dalle giovanili, quando possono essere presi a poco e rivenduti a tanto una volta diventati professionisti. Senza un centro sportivo non succederà. Il Robaldo tra l'altro aiuterebbe anche ad aumentare il senso di appartenenza di chi già c'è. In questo progetto Bava si è sempre speso tantissimo, ora serve che la sua idea venga fatta realizzare. Sicuramente non potrà esserci dal prossimo anno, ma quanto meno che vengano iniziati i lavori. A quel punto i granata avrebbero dello strutture a livello giovanile idonee per il professionismo. Così tutti nel Torino invece devono fare i salti mortali e non può più essere accettato. Con il Robaldo il Torino avrebbe una struttura perfetta per allenare giocatori e attrarne di nuovi. Il futuro passerà anche da questo. Soltanto così l'impresa di Coppitelli e dei suoi giocatori non sarà vanificata.