Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

Esclusiva

Artistico a TN: “Toro, le motivazioni non possono mancare. Juric saprà ridarle”

Artistico a TN: “Toro, le motivazioni non possono mancare. Juric saprà ridarle” - immagine 1

In esclusiva su Toro News le parole di un celebre doppio ex della sfida di sabato tra Salernitana e Torino

Andrea Calderoni

Edoardo Artistico è il più classico dei doppi ex di Salernitana e Torino. Tra il 1996 e il 1998 è stato in Campania contribuendo a riportare la Salernitana dopo cinquant’anni in Serie A, mentre nel biennio successivo è stato, tra alterne fortune, sotto la Mole. Comunque, il segno con il Torino l’ha lasciato e ancora oggi Artistico è ricordato con piacere dalla tifoseria granata. In esclusiva su Toro News ci presenta la sfida di sabato sera tra i ragazzi di Davide Nicola e quelli di Ivan Juric.

Buongiorno Edoardo, cosa attendersi sabato sera a Salerno tra Salernitana e Torino?

“Partita difficile per entrambe le squadre. Il Torino è più tranquillo. Potrà giocare con maggiore serenità ed è anche una buona squadra. La Salernitana, invece, deve vincere per forza. Si tratta di un’ultima spiaggia. Se non dovessero arrivare i tre punti, mi sa che la retrocessione sarà cosa fatta”.

Il Torino può pagare la mancanza di motivazioni in questo finale di stagione?

“Non è facile, ma in Serie A non possono mai mancare gli stimoli. In una squadra ci sono sempre obiettivi da raggiungere, anche per i singoli. Bisogna sempre dimostrare qualcosa, bisogna sempre mettersi in mostra. Conoscendo bene Ivan Juric, credo che non mancherà dal punto di vista dell'impegno il Torino da qui a maggio perché il tecnico vuole sempre il 100% dai suoi calciatori”.

Lei ha giocato insieme a Ivan Juric ai tempi del Crotone: com’era?

“Era già un allenatore in campo. Era un centrocampista completo con un buon sinistro. Faceva anche alcuni gol importanti. Lo ritenevo un predestinato e i fatti mi hanno dato ragione. Era uno che già vedeva il calcio da fuori sebbene fosse ancora inserito nel contesto campo. Ragazzo intelligente: non mi meraviglio della sua carriera in panchina”.

Chi l’ha sorpreso nella stagione del Torino?

“Nonostante le difficoltà e gli infortuni, Andrea Belotti resta il giocatore più forte del Torino. La questione contrattuale non ha aiutato, ma lui resta un attaccante da venti gol a stagione e ce ne sono pochi così in Serie A. L’altro che mi ha colpito positivamente è stato Wilfried Singo. Ha disputato un buon campionato. Pensavo fosse solo un giocatore fisico, invece ha messo in mostra altre qualità”.

Artistico a TN: “Toro, le motivazioni non possono mancare. Juric saprà ridarle”- immagine 2

Il tira e molla tra Belotti e il Torino ha fatto male all’ambiente granata?

“Credo che sono situazioni che non fanno bene a nessuno. Quando le trascini, queste cose influenzano la psicologia del giocatore. Possono comportare un po’ di sfiducia. Spero che un calciatore così rimanga, perché se va via non è facile trovare un sostituto in grado di garantire 15 gol. Inoltre, ci sono pochi liquidi. Prima però bisogna verificare se Belotti sia effettivamente convinto a vestire ancora il granata”.

Riavvolgendo il nastro, cosa hanno rappresentato le sue esperienze a Salerno e a Torino?

“Sono stati i quattro anni più importanti della mia carriera. A Salerno ho vinto un campionato da protagonista, riprendendo la Serie A dopo cinquant’anni. Fu un torneo meraviglioso e scrivemmo la storia. Non disputai la Serie A a Salerno perché ero stato chiamato da una piazza che rappresenta la storia del calcio, ovvero quella del Torino. Era un’occasione a cui, a quasi trent’anni, non potevo dire di no. L’anno nella massima serie fu sfortunato. Rimasi ai box per 14 mesi, ma quando rientrai diedi il massimo e fui decisivo. Feci sei gol, tra cui quello a Pescara, in tredici partite e contribuì al ritorno in A. Vestire la maglia granata non è da tutti e quindi i ricordi non possono che essere felici”.

Nel 2022 Edoardo Artistico fa ancora parte del “carrozzone” del pallone?

“Fino all’anno scorso ero osservatore del settore giovanile del Frosinone. Sono stato lì per cinque anni, poi è cambiata la società e ora non faccio nulla nel mondo del calcio. Ma il pallone resta la mia passione e sono sempre alla finestra per ricoprire un nuovo incarico. Intanto mi tengo in forma e mi sento bene”.

tutte le notizie di