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Esclusiva

Pinna (Gazzetta): “Con Mazzarri fin qui nessuna svolta. Ma non rischia il posto”

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In esclusiva su Toro News le parole del corrispondente de La Gazzetta dello Sport dalla Sardegna in vista di Cagliari-Torino

Andrea Calderoni

Roberto Pinna, corrispondente de La Gazzetta dello Sport dalla Sardegna, introduce i lettori di Toro News alla sfida di stasera, lunedì 6 dicembre, tra Cagliari e Torino. In esclusiva affronta soprattutto il tema Walter Mazzarri che sta faticando ad affermarsi in rossoblù.

Buongiorno Roberto, com’è stato l’impatto di Walter Mazzarri al Cagliari?

“Mazzarri ha faticato più di quanto ci si potesse attendere. Sta faticando a dare un’impronta. Ha dato meno di quanto ci si potesse aspettare dal punto di vista del morale e della fiducia, lui che è considerato un “martello” anche negli allenamenti. Le sedute con lui durano tra le due e le tre ore, molto di più rispetto che con Semplici. Però, sta ancora mancando il cinismo e il mordente delle squadre di Mazzarri. Soltanto nelle ultime tre gare qualcosa di buono si è intravisto, soprattutto contro Sassuolo e Hellas. Si è percepito un Cagliari più feroce e più voglioso di portare a casa punti. Ha dilapidato delle vittorie per errori dovuti alla scarsa attenzione. Errori evitabili dovuti a dei blocchi psicologici. Da questo punto di vista la mano di Mazzarri non ha portato quei frutti sperati e troppe volte il Cagliari subisce reti su calci piazzati o su banali lanci lunghi”.

Anche tatticamente sta cambiando il Cagliari di Mazzarri...

“Sì, sta cambiando. Clamorosamente Mazzarri è partito con il 4-4-2 che ha tenuto fino alla gara con il Sassuolo. Nelle ultime uscite è tornato al 3-5-2 con Keita seconda punta. La squadra non ha dei quinti pronti a fare tutta la fascia, ma un po’ più di solidità si è vista. Nandez è stato spostato al centro, prendendo il posto di uno Strootman non al meglio, e così manca la sua spinta sulla corsia. Dalbert è ancora indietro in condizione e quindi sui quinti il Cagliari è un po’ scoperto, anche perché gente come Caceres e Carboni non possono giocare in quella posizione”.

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Cosa significa per il Cagliari lo snodo Torino?

“Il Torino è un po’ indigesto al Cagliari. Di Francesco fu esonerato dopo l’ultimo Cagliari-Torino deciso dal colpo di testa di Gleison Bremer. Il brasiliano è un giocatore temuto perché ha segnato già due gol in Sardegna. Il Cagliari ha finito le cartucce delle partite salvezze dopo i tre punti ottenuti nelle tre partite contro Sassuolo, Salernitana e Verona. Ora avrà Inter, Udinese, Juventus e il calendario non sarà semplice fino a Natale e di conseguenza contro il Torino serviranno punti per muovere la classifica”.

Se dovesse perdere contro il Torino, Mazzarri rischia?

“Si tratta di una domanda che ci facciamo tutti da un po’ di settimane. Mazzarri non ha dato la svolta attesa, ma anche dopo sconfitte brutte come quella di Firenze la società ha sempre cercato di difenderlo, evidenziando che Mazzarri è al momento l’unica certezza. La verità vera, però, è un’altra: al momento il Cagliari ha sotto contratto due allenatori e tra l’altro Mazzarri ha un ingaggio oneroso. Prendere un terzo allenatore non sarebbe semplice, a meno di non scegliere un tecnico che chiede poco perché vuole rilanciarsi. Ma mi chiedo che senso avrebbe prendere un allenatore a rischio con due tecnici a libro paga e un Mazzarri preso per essere l’uomo salvezza? A meno che il Torino non passeggi in Sardegna, Mazzarri rimarrà al suo posto. Serve un cataclisma per scindere il rapporto Cagliari-Mazzarri per le ragioni appena esposte”.

Come mai il Cagliari continua a far fatica nonostante una rosa con tanti nomi di rilievo?

“Ha condotto mercati con le figurine Panini, prendendo giocatori dal curriculum di primo piano. Però, a questa squadra mancano i giocatori di fame e di fatica. Servono quei giocatori che ti permettono di andare oltre i momenti duri. Godin, Strootman e tanti altri sono calciatori indiscutibili ma faticano a calarsi in una realtà nella quale mancano quei giovani che corrono il doppio e vogliono trascinare la squadra”.

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