Era il 26 aprile 2015 quando il Torino vinse l'ultimo derby della sua storia. In gol Darmian e Quagliarella. In campo in mediana anche Vives
Dieci anni. Tanto è passato dall'ultima vittoria in un derby della Mole da parte del Torino. Era il 26 aprile 2015 quando la squadra di Gian Piero Ventura vinse 2 a 1 contro la Juventus. In gol quel pomeriggio allo stadio "Olimpico" (non si chiamava ancora "Olimpico-Grande Torino") Matteo Darmian e Fabio Quagliarella. In campo per quel Torino anche Giuseppe Vives che subentrò a 20 minuti dalla fine con i granata già avanti 2 a 1. In esclusiva su Toro News l'ex mediano celebra quel derby vinto.
Buongiorno Peppe. Già dieci anni sono passati dall'ultimo derby vinto. Che ricordo conserva?"Il ricordo è bellissimo perché arrivà dopo tanti anni di digiuno nei derby (in effetti il Torino non si imponeva dal 1995, da vent'anni ndr). Entrai con un po' di pressione perché subentrai con la squadra in vantaggio e sapevo quanto fosse importante la posta in palio. Fu un giorno bellissimo perché battere la Juventus è sempre bello, farlo per la gente granata ancor di più".
Cosa vi disse Gian Piero Ventura prima della partita?"Il mister, come sempre, ci caricò preparando la partita in modo scrupoloso. Sapevamo che dovevamo dare il 100% tutti, era l'unico modo per ottenere il risultato pieno. Fu una grande soddisfazione per noi, per la società e per i tifosi".
Uno dei marcatori fu Matteo Darmian: si attendeva una carriera così lucente del suo ex compagno?"Sì, me l'aspettavo perché Matteo spiccava per la sua umiltà messa a servizio degli allenatori. Anno dopo anno è progredito nella sua crescita e quindi mi attendevo un suo miglioramento. Matteo ha sempre avuto lo spirito giusto, ha la predisposizione a migliorare. Si tratta di una persona in grado di stare bene in qualsiasi gruppo. Si merita le soddisfazioni che si sta togliendo con l'Inter e ai massimi livelli del calcio internazionale. Anche nell'Inter interpreta le partite sempre con uno spirito positivo".
L'altro marcatore fu Fabio Quagliarella. Aveva qualcosa in più?"Fabio è stato un giocatore fortissimo, l'ho sempre detto. In allenamento ogni pallone che cadeva dalle sue parti era una sentenza per l'altra squadra. Un ragazzo forte e perbene. Devo dire che tutto il gruppo era eccezionale, altrimenti non avremmo raggiunto l'Europa League".
Come si spiega questo lungo digiuno nel derby da parte del Torino? "Beh, è chiaro che il derby richiede tante energie fisiche e psicologiche. Noi abbiamo affrontato una Juventus molto forte, però in quei derby fummo molto sfortunati e quella sola vittoria del 2015 ci sta stretta. Ce li giocammo tutti fino all'ultimo. Penso che avremmo meritato qualcosa in più nei derby, invece ne abbiamo vinto soltanto uno. Ora è da un po' che non si vince un derby, spero possa essere sfatato il tabù. Non bisogna mai dimenticarsi che la Juventus, nonostante le difficoltà, parte sempre in vantaggio sul Torino perché ha una rosa importante. Non si riesce mai a partire ad armi pari, c'è sempre differenza".
Quale fu il segreto di quella vittoria?"Noi avevamo consapevolezza e andavamo in campo imponendo il nostro gioco. Il mister ci diceva questo. In quel pomeriggio interpretammo bene la gara, poi gli episodi ci diedero ragione, altre volte ci voltarono le spalle. Nel calcio, alla fine, gli episodi fanno tutta la differenza del mondo".
Lei respira Napoli tutti i giorni: che ambiente c'è all'ombra del Vesuvio in vista dell'arrivo del Torino?"Direi che c'è grande tranquillità. Non c'è pressione. Per strada si parla del Napoli, però c'è la consapevolezza che il calendario del Napoli è migliore di quello dell'Inter. Se il Napoli non sbaglia, può vincere lo Scudetto nonostante la forza dell'Inter. Sulle uscite di Conte non mi esprimo perché ci sono cose che probabilmente noi non sappiamo fino in fondo, quindi solo i diretti interessati possono sapere la verità. A Napoli Conte è trattato come un re, tutti gli vogliono bene e credo che anche lui si trova bene. Penso che le sue uscite siano per il bene del Napoli e auspico un accordo con il presidente per proseguire insieme".
Il Toro può essere giudice del campionato di Serie A avendo sul proprio cammino Napoli e Inter?"Sì, sicuramente. Può essere l'arbitro del campionato. C'è però una profonda differenza: il Napoli lo affronterà in trasferta, l'Inter in casa. Il Torino cercherà di fare risultato. Da napoletano spero possa essere un arbitro favorevole al Napoli".