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Asvisio a TN: “Iniziato l’iter burocratico per portare il Museo del Toro al Fila”

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Le parole in esclusiva del presidente della Fondazione Filadelfia: “Ora in CdA si respira un clima di collaborazione che è decisamente migliore rispetto al passato”

Gianluca Sartori

Nel rispetto della burocrazia e del suo Statuto, la Fondazione Filadelfia ha avviato l’iter per arrivare un giorno a portare il Museo del Grande Torino al Filadelfia. Così si può riassumere l’esito del Consiglio di Amministrazione della Fondazione andato in scena nella giornata di ieri. Toro News ne ha parlato con il presidente della Fondazione Filadelfia, Luca Asvisio.

Presidente Asvisio, che novità ci sono sul futuro del cosiddetto lotto 3? “Il CdA ha dato mandato allo staff legale guidato dall’avvocato Dal Piaz e al segretario generale di dare il via all’attività progettuale. Si deve lavorare in due direzioni: sul piano urbanistico e sul piano tecnico-economico. L’obiettivo deve essere quello di instradare l’attività in modo da arrivare presto ad affidare l’incarico a un architetto. Come noto, la Fondazione resta un ente pubblico e, come tale, per ogni cosa deve seguire delle procedure chiare e definite, per le quali serve tempo”.

Per costruire l’edificio sul lato di via Giordano Bruno il tema principale ruota sempre attorno alle risorse economiche da reperire… “La Fondazione proprio ieri ha approvato i bilanci del 2022. L’ente è assolutamente in salute e anche questa è una soddisfazione per noi, ma sappiamo che la meta finale non è vantarsi di questo ma portare il Museo dove dovrebbe stare, cioè al Filadelfia. Senza nulla togliere alla bella location di Villa Claretta, l’obiettivo deve essere far sì che ci sia un fil rouge che unisca tutti i luoghi granata nello spazio di uno stesso quartiere cittadino, ossia la creazione di quella cittadella granata che è un’idea peraltro presente nel programma politico dell’attuale amministrazione comunale”.

Giusto, ma come può riuscire la Fondazione Filadelfia a trovare i quasi 5 milioni che servono per portare il Museo al Fila? “Servirebbe un intervento del territorio, mi riferisco ad alcune Fondazioni cittadine. Interlocuzioni sono in atto. E poi serve la collaborazione di tutte le realtà coinvolte. Torino FC, Comune, Regione, rappresentanza dei tifosi: tutte le componenti in Fondazione devono lavorare all’unisono, con buon senso e buona volontà. Da questo punto di vista possiamo dire che ora si va in questa direzione, il clima in Fondazione è molto migliore rispetto a qualche tempo fa, si lavora in simbiosi”.

Sugli altri aspetti che riguardano il Fila, dalla sala mensa realizzata ai monconi da restaurare, cosa si può dire? “Siamo soddisfatti del fatto che la squadra possa disporre finalmente delle strutture che servono. Mi riferisco alla sala mensa e non solo. A breve, questione di giorni, partiranno i lavori di restauro del moncone di via Filadelfia grazie alla Fiammengo Federico; confidiamo nella possibilità che anche per quello di via Spano si possa arrivare allo stesso traguardo. Mancano ancora gli uffici da creare all’interno della tribuna, quelli appartenenti al secondo lotto del progetto. Contiamo sul fatto di iniziare le attività anche su questo fronte entro novembre, quando il mandato dall’attuale consiglio di amministrazione terminerà”.

Ha in mente di lasciare l’incarico? “No, se sarò nuovamente nominato ne sarò contento, anche se l’impegno non è indifferente. Ho sempre lavorato per cercare di creare un buon clima, sottotraccia e senza clamori, per arrivare a ottenere una situazione in cui si rema tutti dalla stessa parte. I dissapori del passato hanno avuto un peso, ma ora siamo in una situazione decisamente migliore”.

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