Prepartita

Vanoli pre Torino-Inter: “L’intervallo col Venezia e il 4 maggio: ecco com’è andata”

Redazione Toro News

Tornando a Venezia, come si spiega uno dei peggiori primi tempi della stagione? Le motivazioni che ha lei le vede in tutti i giocatori? “Tutti pensano che io abbia sbraitato a fine primo tempo e per questo mi sia sentito male, ma non è assolutamente così. Sono entrato negli spogliatoi e a cinque minuti dalla fine ho detto i tre cambi da fare e ho detto solo una parola: "ci dobbiamo vergognare". Anche io, perché sono l’allenatore. Per questo nel secondo tempo mi sono seduto in panchina: perché volevo vedere una reazione che c’è stata. È quello che mi piace di questa squadra. È una debolezza ma è una squadra che vuole reagire e l’ha dimostrato con un secondo tempo da Toro, cercando il pareggio e la vittoria anche verso il finale. Non è una questione di motivazioni, perché l’approccio alla gara, se vedete i primi dieci minuti, è stato giusto, contro una squadra che aveva un risultato importante. Mi ha dato fastidio che al primo errore abbiamo abbassato la testa, e l’abbiamo pagata. Però ho capito anche che non posso star seduto sennò mi sento male (ride, ndr.).

Velasco ha detto che in Italia giocatori come Yamal e Pedri non giocherebbero. Qual è il suo punto di vista sui giovani? “Ho avuto la possibilità di allenare i giovani in Nazionale per otto anni. Quando vedo giocatori che ho avuto io, che ora giocano ad altissimo livello - mi vengono in mente Dimarco, Locatelli o anche Pezzella - è bello: ricordi che anche loro hanno avuto una prospettiva importante. Penso che il giovane debba avere la sua crescita e debba essere premiato. Deve giocare perché è bravo e pensando al futuro, come successo con Njie, sennò gli si regala un’illusione. Il giovane deve capire che ci sono alcuni che arrivano subito e altri che hanno avuto un percorso. Io dopo il settore giovanile sono andato in interregionale. La problematica di un giovane è che andare in B o in C la vede come una delusione magari, dopo aver esordito. Non voglio dare delusioni. Dembelè per esempio sta avendo un grandissimo percorso e io lo sto tutelando, anche se a volte per questo mi guarda male, ma è un processo. Poi in tutte le parti del mondo, quando hai un giovane forte non lo lasci in panchina, diciamoci la verità”.