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CONTROCORRENTE

Che brutto Toro contro il Venezia!

Che brutto Toro contro il Venezia! - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli - Un pareggio sudato ma Vanoli sbaglia la formazione iniziale
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Ci sono tanti modi per pareggiare una partita. A volte succede per sfortuna o per fortuna, a seconda dei casi, a volte per incapacità nel saper vincere ed altre volte perché si sottovaluta l’avversario ed ancor peggio quando vengono a mancare gli stimoli dopo un campionato già concluso.

In questo caso il Toro è riuscito a strappare un pareggio contro il Venezia grazie ad un rigore, siglato da Vlasic, dopo oltre 76 minuti di pena. Una squadra, quella granata, che ha giocato un primo tempo ridicolo, che ha sempre perso i duelli nell’uno contro uno, che non ha saputo mai costruire un azione con cognizione di causa. Troppo fermi, prevedibili e statici i centrocampisti granata. Spesso i palloni dal centrocampo son tornati mestamente tra i piedi di Milinkovic-Savic.

Sicuramente questa volta le colpe di Vanoli sono evidenti nell’aver allestito per l’inizio partita una formazione completamente senza verve, senza grinta, tant’è che la squadra lagunare ha fatto il bello e cattivo tempo per 45 minuti andando oltre al gol  più volte vicino al raddoppio con azioni veloci come quella impostata da Yeboah e finalizzata da Zerbin respinto da Savic.

Che non fosse la giornata giusta per la squadra granata i tifosi se ne sono accorti subito dopo 6 minuti di gioco con un tiro di Gytkjaer parato da Savic e 30 secondi dopo con un gol annullato a Zerbin per fuorigioco.

Diciamo che dopo i brividi iniziali ci si aspettava una reazione da parte granata degna di nota ed invece è arrivata la stonatura del gol veneziano con Perez con  la difesa granata piazzata ma con il centrocampo incapace di fermare l’incursione del numero 71 lagunare.

Centrocampo granata davvero devastato dalla verve avversaria, con i giocatori avversari  sempre liberi di ricevere e fare triangolazioni e passaggi a proprio piacere.

Quando i giocatori sono usciti dal campo dopo 45 minuti sono stati sommersi dai fischi di tutto lo stadio meritatamente. Qui c’è stata l’abilità dell’allenatore granata di provare a cambiare la partita innestando forze fresche e soprattutto più grintose.

Sicuramente i secondi 45 minuti con l’entrata di Adams, Percium e Dembelè, al posto dei deludenti Casadei, Sanabria e Biraghi, il Toro si è un po’ risvegliato da quel torpore in cui era precipitato. E grazie anche ad un eccellente Vlasic il Toro ha iniziato a macinare qualche buona azione che ha portato dapprima a sfiorare il pareggio con Adams con un tiro ravvicinato e respinto da Radu, poi ancora con un grande bordata di Vlasic deviata in angolo, oltre la traversa, dal portiere rumeno, ed infine il gol del pareggio, dopo un azione insistita di Elmas, su rigore.

C’è da sottolineare che il trio Ilic, Casadei e Gineitis è stato più che deludente, con il serbo che è stato inguardabile sbagliando ogni cosa, Casadei che avrà sicuramente delle buone qualità, e magari diventerà anche un campione, ma per adesso lo vedo come un giocatore acerbo per giocare titolare in serie A, mentre Gineitis alla fine ha provato a dare qualche impulso alla partita ma con poca lucidità. L’unico alla fine del centrocampo a provare a costruire  qualche azione pericolosa è stato l’onnipresente Vlasic.

Quando in mezzo al campo nessuno è in grado di contrastare  i giocatori avversari  è chiaro che rischi sempre di andare in affanno davanti a Milinkovic-Savic.

Nel finale di partita, in pieno recupero,  il Toro ha anche rischiato di vincere con un tiro di Elmas deviato dal bravo Radu. Diciamo che questa partita ha fatto capire quanto il Toro non sia una squadra di carattere perché non si può sempre prendere un ceffone per risvegliarsi e cercare poi di pareggiare o vincere.