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Torino, Cairo e quelle reticenze sugli obiettivi che infastidiscono i tifosi

Torino, Cairo e quelle reticenze sugli obiettivi che infastidiscono i tifosi - immagine 1
Mancanza di ambizione? Gli obiettivi ci sono davvero? Le domande che si pongono i tifosi granata
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Urbano Cairo è reticente nel parlare dei reali obiettivi del Torino. Questo è ormai consolidato da anni. Il presidente granata dice sempre che gli obiettivi ci sono ma non vengono mai realmente esposti, il che fa arrabbiare ulteriormente i tifosi che sostengono, a torto o a ragione, che gli obiettivi in realtà non vengono detti perché non ci sono. La motivazione offerta da Cairo è naturalmente un'altra: non vengono esplicitati all'esterno per non aggiungere pressione, ma tutto questo viene interpretato, ancora una volta a torto o a ragione, come una mancanza di ambizione. Il gatto sembra mordersi la coda costantemente in questo "gioco" appena descritto. La reticenza del numero uno granata è tornata di moda dopo le dichiarazioni di ieri. "Mancano ancora 4 partite, aspettiamo di completare il nostro percorso - ha affermato Cairo alla presentazione del Giro d'Italia -. Ma il decimo posto non era l'obiettivo che avevamo, tutto però è ancora in discussione".

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"Sono qui per l'Europa": quel commento che Cairo disse ai tifosi a Pinzolo

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Cairo è andato più a fondo nella propria analisi circa gli obiettivi da prefissarsi nel calcio. "L'obiettivo sarà continuare a fare meglio - ha aggiunto -, sempre con Vanoli. Io ho imparato che è giusto darsi obiettivi, ma è meglio non sbandierarli e procedere a fari spenti, con innesti giusti e poi in tutte le squadre ci sono ricambi di giocatori che vengono venduti e comprati, l’importante è trovare i giocatori giusti per rafforzare la squadra". Effettivamente Cairo a inizio stagione non ha posto alcun obiettivo, non lo ha annunciato, però oggi a fine aprile afferma a mezzo stampa che il decimo posto non era l'obiettivo prefissato alla vigilia della stagione. L'unica cosa che Cairo si era lasciato sfuggire a Pinzolo era stato "sono qui per l'Europa" ma l'aveva detto ai tifosi mentre stava firmando autografi.

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I fatti e non le parole: questi sono gli unici che contano

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Il discorso qui affrontato non può comunque prescindere da un aspetto fondamentale: gli obiettivi si dimostrano poi a fatti e non a parole. Si può decidere di sbandierarli o meno, si può decidere di renderli pubblici o meno, ma poi la principale ambizione dev'essere quella di concretizzarli nell'atto pratico. Anche in questo senso il Torino ha fatto tanta fatica negli anni. Cairo non ama proclami ma poi alla prova dei fatti molto spesso quello che era nella sua testa non si è tramutato nella realtà, come ha affermato anche al termine di questa stagione lo stesso presidente granata.